Luglio 2019 è stato da record per il caldo! Dopo le anticipazioni dell’Agenzia europea Copernicus, anche l’autorevolissima Agenzia NOAA ha confermato che lo scorso mese è stato da primato, il più caldo da 140 anni. Inevitabili le ripercussioni sulla salute dei ghiacci marini ai poli.
La temperatura globale di luglio è risultata di 0.95°C al di sopra della media del XX secolo, battendo così di un soffio il primato del luglio 2016. In questo quadro di caldo globale così eclatante, non sono mancate delle limitate eccezioni.
Tanto per fare un esempio, in alcune parti della Scandinavia e della Russia occidentale e orientale le temperature medie di luglio sono risultate di oltre due gradi e mezzo sotto la media. Tale anomalia si inserisce nel quadro di un’estate freddina, per quanto concerne questa porzione di pianeta.
In generale, ha però prevalso il caldo e proprio l’Europa ha vissuto un mese di luglio atroce, per i picchi estremi di temperatura che si sono misurati in molte zone del Continente. Anche l’Africa ha vissuto un luglio caldissimo, così come altre estese aree a livello globale.
Gli effetti di queste anomalie di caldo si sono fatti sentire anche sui due poli. I ghiacci polari marini sono infatti in sofferenza soprattutto per quanto concerne l’Artico, con un’estensione che nel mese di luglio si è assottigliata su livelli record.
I ghiacci dell’Artico hanno perso talmente terreno, che l’estensione riscontrata a luglio è stata del 19.8% sotto la media. Si tratta purtroppo di un livello record, di 30.900 miglia quadrate più bassa rispetto a quello che era il record del luglio 2012.
Non va certo meglio in Antartide, dove siamo in inverno e l’estensione dei ghiacci risulta inferiore alla norma del 4.3%. In questo caso, l’estensione di 260 mila miglia quadrate si è avvicinata al record stabilito nel 2017, quando l’estensione del ghiaccio marino antartico era stata pari a 250 miglia quadrate.