Novembre 2019 ci ha proposto degli scenari meteo estremamente piovosi, come raramente si sono visti nella storia climatologica italiana in fatto di frequenza.
Non si sono quasi mai battuto il record assoluti di precipitazione su un’ora o su un giorno, ma i record assoluti sono stati registrati sulla lunga distanza, ovvero su 30 o su 45 giorni.
Infatti, novembre 2019 ha avuto un meteo estremamente piovoso protratto a lungo, con un treno di perturbazioni che si sono susseguite senza soluzione di continuità e senza sosta: le pause asciutte sono state scarsissime e non hanno permesso di asciugare i terreni nelle aree coinvolte da fenomeni alluvionali, talvolta anche di grave entità.
Ma allora, come mai ci sono stati tutti questi danni?
Principalmente, come già detto, per il meteo troppo piovoso, che farebbe danni in qualsiasi area del pianeta; in secondo luogo, però, la morfologia italiana è molto particolare e alcune zone sono a grave rischio idrogeologico già di per sé.
Se poi ci mettiamo la cementificazione selvaggia di qualche decennio fa, il fatto che gli alvei dei fiumi siano sempre più ristretti e che le montagne siano sempre più soggette a costruzione di edifici e opere pubbliche, allora si capisce in fretta che il rischio da meteo troppo piovoso è aumentato enormemente negli ultimi anni.
Oltretutto, l’eccezionalità di questo novembre 2019 può essere una conseguenza dei cambiamenti climatici, nel senso che tale fenomeno può accostare fasi meteo asciutte troppo prolungate e altrettante piovose troppo intense, una in fianco all’altra.