Quando ci si espone le critiche sono inevitabili. Critiche anche pesanti, che derivano dalla complessità dell’argomento e dalla difficoltà interpretativa di certi movimenti.
La tesi è questa: Inverno vecchio stampo. Chi ha un po’ più di esperienza sa di cosa stiamo parlando, chi ne ha meno e si limita ad osservare le proiezioni deterministiche – per capirci, si limita a guarda i modelli fisico matematici in ogni singola emissione – ha difficoltà. Perché in questo momento, è innegabile, tali modelli tutto lasciano intendere tranne un cambiamento verso il freddo. Verso il freddo vero.
Ne siamo consapevoli, ma è anche questo il nostro lavoro. Quello di provare a fornirvi più elementi di riflessione, più spunti di discussione e per farlo dobbiamo necessariamente ampliare il campo di osservazione. Estenderlo all’atmosfera, perché in tal modo si è capaci di farsi un’idea su quel che potrebbe accadere.
Ecco, anche oggi siamo andati a guardare un po’ tutte le mappe ma l’abbiamo fatto concentrandoci sullo stato di salute del Vortice Polare. Che vi sia un tentivo di rinforzo è cosa nota, ma tale tentativo non dovrebbe portarci ad avere un Vortice “strong”. La struttura resterà ellittica, non sferica, ciò perché le onde di pressione planetarie continueranno a lavorarne i fianchi. A differenza di altri anni quest’anno stiamo registrando un lavoro a 2 onde pressoché costante, ossia oltre all’onda di pressione del Pacifico gode di buona salute anche l’onda Atlantica.
Tale lavoro dovrebbe proseguire e potrebbe portare alla rottura del Vortice. Quando? Le tempistiche sono sempre quelle, ossia nel periodo delle festività potrebbero subentrare variazioni modellistiche esplosive. Variazioni, badate bene, repentine. Repentine perché i modelli faticano a inquadrare queste situazioni e nel momento in cui assimilano tutte le variabili a contorno potrebbero varire senza il minimo preavviso.
Ecco, l’Inverno sta preparando il colpo ad effetto. Non è detto che accada al 100% e non è detto che anche qualora dovesse succedere gli effetti si propaghino in Italia. Diciamo che il Vortice Polare si sta orientando in modo tale da coinvolgere, nell’eventuale processo di split, anche le nostre regioni. Allora sì che l’Inverno prenderebbe una piega tutt’altro che apatica. A quel punto l’inverno vecchio stile verrebbe servito in un piatto d’argento. Soprattutto nel mese di gennaio…