L’indebolimento del vortice polare stratosferico è iniziato. Il Jet Stream Polare sta lentamente perdendo vigore e le proiezioni mensili dell’autorevole ECMWF iniziano a intravedere un possibile evento di riscaldamento stratosferico improvviso entro fine anno.
Dobbiamo ricordare tuttavia che negli ultimi giorni il vortice polare ha raggiunto una magnitudo record, valori di forza che non si vedevano da 40 anni (in questo periodo dell’anno). Probabilmente potrebbe raggiungere un altro picco entro breve, ma le due onde di pressione/temperatura che premono sul vortice inizieranno a far sentire gli effetti. Effetti che si tradurranno in una riduzione nella velocità del Jet Stream Polare stratosferico (PNJ). E’ un attacco a doppia onda, quindi su due lati, addirittura le proiezioni da qui al 20 novembre lasciano presagire un wave-3 pattern (attacco a 3 onde).
Le previsioni ensemble a 16 giorni mostrano l’andamento del Jet Stream polare ed è evidente un progressivo indebolimento con breve pausa attorno al 22 novembre. Dopo tale data dovrebbe riprendere l’indebolimento. Tale pausa è facilmente spiegabile con un cambio di pattern che andremo ora a descrivere.
Entro il 22 novembre, infatti, il pattern a 2 onde si indebolirà lasciando spazio a un pattern ad una sola onda. Nel frattempo inizierà il riscaldamento lato asiatico, riscaldamento che andrà a impattare su una zona di alta turbolenza e vorticità che circonda il nucleo principale del vortice polare. L’onda più dominante, in questo periodo, sarà quella collocata nel Nord Pacifico.
Onda 1 che dovrebbe rafforzarsi, combinato con il moderato aumento delle temperature sul comparto asiatico, e “mangerà” lentamente ma costantemente il vortice attorno ai bordi. Invece di rafforzare il vortice, vedremo un indebolimento che non è di sicuro così comune in questo periodo dell’anno.
Cosa sta guidando queste onde? La risposta non è semplice. Ma possiamo semplificare dicendo gran parte dell’energia proviene dalla troposfera. La dinamicità di questo mese di novembre si sta traducendo in forti differenze di pressione, un gradiente talmente pronunciato da riuscire a scaricare energia nella stratosfera.
Volendo sintetizzare il tutto con un risultato, possiamo dirvi che l’ultima proiezione mensile targata ECMWF mostra forti anomalie positive per gennaio. Invece di un vortice freddo e profondo, in realtà si evince chiaramente un vortice più debole e più caldo. Stiamo parlando di un chiaro segnale di un vortice polare al collasso e un’alta probabilità di un improvviso evento di riscaldamento stratosferico entro fine anno.
Non chiedeteci cosa succederà in Italia, possiamo soltanto dirvi che tali dinamiche – se confermate – potrebbero innescare un gennaio freddo e perturbato ma non è assolutamente detto che le irruzioni fredde puntino l’Italia. Diciamo che le probabilità potrebbero aumentare e qui ci fermiamo.