Quando le polveri sahariane giungono sui nostri cieli, l’atmosfera diventa talvolta surreale. Quando cade sulle nostre auto non ci fa piacere, tutt’altro, eppure varie ricerche confermano che le polveri sahariane hanno effetti positivi sull’ambiente.
Gli studiosi della NASA e le università di Maryland e Miami (Stati Uniti) sono riusciti a documentare per la prima volta in 3D la quantità di polvere che viaggia annualmente dal deserto del Sahara al bacino amazzonico. Lo studio è stato reso possibile grazie al contributo del satellite CALIPSO, di proprietà della NASA e del Centro nazionale per gli studi spaziali della Francia (CNES).
Il fenomeno transoceanico è responsabile della ricchezza vegetale della foresta tropicale. In che modo? Semplice, le polveri sahariane trasportano grandi quantità di nutrienti, addirittura ogni anno circa 22.000 tonnellate di fosforo cadono in Amazzonia. Stiamo parlando di un fertilizzante naturale che aiuta a mantenere l’equilibrio della vita vegetale nella foresta pluviale. Sono circa 182 milioni le tonnellate di polvere che dal Sahara vengono trasportate – chiaramente dal vento – verso l’Atlantico.