L’Atlantico tropicale registra le temperature delle acque superficiali più basse dal 1982. Secondo i climatologi è qualcosa di assolutamente inaspettato sin da metà primavera e la causa sarebbe imputabile all’Anticiclone subtropicale più robusto del normale. Ciò fa sì che gli alisei hanno imperversato con più intensità del solito. A questo punto è lecito domandarsi quali potrebbero essere i risvolti per l’Europa.
Anzitutto dobbiamo dire che il vento, segnatamente gli alisei, ha la capacità di sottrarre energia termica dalle acque in cui si imbatte. Oltre a dissipare il calore presente sulle acque superficiali, incide sulla circolazione oceanica stimolando l’affioramento di acqua fredda dalle profondità oceaniche.
Ovviamente acque più fredde del normale, lo si è detto, potrebbero determinare una stagione degli uragani meno vigorosa. Ciò non significa necessariamente che non ci saranno cicloni tropicali, tutt’altro. Basterebbe anche un solo super uragano capace di toccare terra per creare danni incredibili e per questo motivo sarà bene non abbassare la guardia.
Veniamo al Mediterraneo. Durante i numerosi episodi di canicola degli anni precedenti la presenza di masse d’aria subtropicale è stata determinante. Un mare più caldo del normale ha la capacità di trasmettere parte di quel calore immagazzinato alla massa d’aria che vi transita al di sopra. Ciò si traduce in calore e umidità aggiuntivi. Da qui il super caldo afoso. Ora, se nelle aree di origine di queste masse d’aria si riscontrano temperature dell’acqua al di sotto della norma è abbastanza probabile che l’aria calda in arrivo non sia così calda come gli anni scorsi.
Per farla breve, con un po’ di fortuna potremmo assistere a un’estate meno calda rispetto agli anni scorsi. Tutto dipenderà dalla vivacità del promontorio anticiclonico africano durante l’Estate e per il momento non è dato saperlo.