Il settore atlantico-mediterraneo europeo ritorna ad essere pienamente controllato dagli influssi anticiclonici. Accanto a quello azzorriano a 1038hPa, ormai radicato da molto tempo sopra i cieli oceanici, spunta all’orizzonte un nuovo picco nordafricano a 1029 hPa. La sua risalita coinvolge l’Italia, determinando l’interruzione delle forti folate fredde del fine settimana e l’allontanamento verso est della ciclogenesi fredda.
Al centro del Continente, sparita l’azione protettiva altopressionaria, rimane campo libero per le intemperanze artiche scandinave. Una pressa depressionaria composta dai fulcri a 993 e 995 hPa spinge verso i Paesi dell’Est i propri fronti freddi comportando numerosi scontri di massa con i settori miti mitteleuropei.
Il grande freddo insiste anche sulla Russia, calpestata da due potenti vortici depressionari a 1003 e 1002 hPa, intenti a respingere le avanzate dell’alta pressione a 1012 hPa.
L’azione gelido-piovosa innescata dalla discesa artica scandinava è ben evidenziata attraverso l’immagine satellitare odierna. Il mix di nubi fredde aventi basse temperature in quota e di quelle miti cariche di pioggia investe l’intero settore orientale europeo.
Le nevicate baltiche si trasformano in piogge sopra i cieli di Berlino, Varsavia e Praga, scontrandosi con i residui di aria mite ancora presente nei bassi strati.
Il vortice ciclonico in pieno mare di Norvegia si mostra nella sua classica struttura a spirale, apportando nuova linfa agli attacchi gelidi.
Il settore sud-occidentale europeo, come sopra accennato, è tornato in pieno possesso dell’alta pressione. Le nubi che hanno interessato l’Italia durante il trascorso fine settimana sono state dirottate verso la Penisola Ellenica.