La National Oceanic and Atmospheric Administration, ente conosciuto con il suo acronimo anglosassone NOAA, ha appena pubblicato un aggiornamento sulla Niña. Nel documento si legge, chiaramente, che il fenomeno continuerà per tutto il prossimo inverno.
Secondo gli esperti la probabilità che possa essere presente anche tra febbraio e aprile 2018 è superiore al 50%. Si tratterebbe del secondo inverno consecutivo in compagnia de La Nina e così come lo scorso anno i climatologi si aspettano un fenomeno di debole magnitudo. Un anno fa durò dal luglio 2016 al gennaio 2017, prima di tornare alle condizioni neutre di ENSO.
Ma dal punto di vista meteo climatico, per quel che riguarda il bacino del Mediterraneo e quindi anche per la nostra Italia, cosa dobbiamo aspettarci? Come già illustrato in altre occasioni, secondo gli esperti La Nina andrebbe a esaltare le condizioni di “normalità” di una determinata area geografica. Ovvero, se in una zona piove molto con La Nina cresce il rischio alluvioni, mentre se una zona è secca rischierà di diventare arida per tot tempo.
In Europa non abbiamo ancora certezza degli effetti che il fenomeno può produrre, diciamo che si dovrà guardare con estrema attenzione ai vari pattern climatici atmosferici – dei quali stiamo già parlando da settimane – perché eventuali variazioni su scala emisferica potrebbero evidentemente ripercuotersi sull’andamento del prossimo inverno.