Si rende sempre più profonda la depressione settentrionale scozzese. Oggi il suo valore raggiunge i 969 hPa, distendendo il fronte freddo verso sud-est. Capostipite della profonda saccatura mitteleuropea, fornisce la spinta necessaria al fronte freddo meridionale per aggredire il versante alpino.
L’alta pressione iberica a1018 hPa, oltre a subire la pressante spinta ciclonica nord-orientale, viene intaccata anche dall’interferenza di una debole circolazione ciclonica in quota sopra lo Stretto di Gibilterra (1011 hPa).
Sul Mediterraneo spicca la presenza di un promontorio di matrice nordafricana a 1019 hPa capace di investire le Regioni meridionali italiane.
Ritorna l’alta pressione (1017 hPa) sopra i cieli balcanici, infilzati, fino a ieri, dalle gelide lame artiche.
Le coste esposte sul Mare del Nord subiscono l’influenza instabile dell’affondo ciclonico sopraccitato. Fitte nubi e piogge diffuse si estendono dal Benelux sino alla Svizzera.
Questo affondo talmente prolungato e profondo che arriva, con facilità, a bussare alle porte delle Alpi generando un aumento della nuvolosità sopra i cieli settentrionali italiani.
Sulle Regioni meridionali dello Stivale si assiste ad una rimonta anticiclonica che spazza via il fievole nucleo depressionario ionico.
Ad occidente del Continente, in mezzo al regno anticiclonico azzorriano, sempre più pressato dalla saccatura centro-europea ad oriente, spiccano le sottili velature sull’Algarve ed Andalusia causate dalla depressione marocchina.