Pioggia, temporali, grandinate, più in generale il maltempo o le tempeste rappresentano la passione di molti appassionati di meteorologia. Appassionati che in alcuni casi sono in grado di percorrere centinaia di chilometri pur di vedere un cumulonembo scaricare la propria furia sulla terra.
Ma ci sono persone che proprio non ce la fanno, che non condividono minimamente questa passione. Ci sono persone che hanno una vera e propria fobia su questi fenomeni meteorologici. Fobia che prende il nome di Brontophobia (noto anche come Astraphobia) ovvero la paura irrazionale delle tempeste che provoca forte ansia in coloro che si trovano a dover affrontare situazioni di questo genere.
Il termine Brontophobia, sinonimo come detto di astrapophobia, ceraunofobia o tonitrofobia deriva dall’antica βροντή greca (Brontë,”TEMPESTA“) e φοβία (fobia),”la paura“.
È una fobia che è relativamente comune durante l’infanzia, ma in alcune persone dura per tutta la vita portando questi soggetti ad avere una paura incontrollabile dell’arrivo di una tempesta e soprattutto dei tuoni e dei fulmini che li accompagnano.
Come nella maggior parte delle fobie, l’astrofobia provoca il panico, la mancanza di respiro, la tachicardia, sudorazione, nausea… Le persone colpite possono persino arrivare a nascondersi durante un temporale.
Per questo motivo molte di queste persone cercano ossessivamente le informazioni meteo sull’evoluzione del tempo per cercare di cambiare le loro abitudini se il rischio temporale è alto.
Per molti specialisti il trattamento migliore è quello di esporre gradualmente il paziente alla sua fobia. Altri propongono tecniche di EFT, ipnosi o rilassamento con lo scopo di scoprire quale sia l’origine del problema e le emozioni che potrebbero risvegliarsi nel paziente.