E’ stata una prima parte d’estate rovente sull’Italia e tutto ciò ha portato ad un’emergenza incendi che non si ricordava da svariati anni. Bisognava infatti tornare indietro all’estate 2007 per trovare una stagione altrettanto terribile. Non è solo tanto il caldo il maggiore alleato dell’opera criminale dei piromani. La siccità è stata la prima causa favorevole che ha favorito la propagazione delle fiamme già ad inizio giugno e molto in anticipo con la stagione, poi vento ed alte temperature hanno fatto il resto.
Gli ultimi giorni sono stati davvero critici: hanno fatto il giro del mondo le immagini del Vesuvio assediato dai roghi come se fosse in eruzione, ma il fuoco ha devastato migliaia di ettari anche in Sicilia, in Calabria ed in Sardegna. E ci sono state purtroppo alcune vittime in Calabria, mentre migliaia sono state le persone evacuate o costrette a scappare da abitazioni o campeggi minacciati dal fuoco. La flotta area nazionale non è bastata, sono arrivati in soccorso anche due canadair dalla Francia.
In un solo mese, da metà giugno a oggi, sono 26.024 gli ettari di boschi andati in fumo: parliamo del 93,8% della superficie bruciata nell’arco di tutto l’intero 2016. La Sicilia è la regione più colpita, con 13.052 ettari distrutti e roghi in quasi tutte le province, seguita dalla Calabria con 5.826 ettari, la Campania 2.461. E purtroppo in questo bilancio che sembra un bollettino di guerra non sono compresi i roghi tuttora attivi e che hanno distrutto centinaia di ettari anche negli ultimissimi giorni.