Fin da lunedì abbiamo dato ampio risalto alla terribile tempesta invernale – una vera e propria ciclogenesi esplosiva – che avrebbe colpito l’Islanda. Ebbene sì, le previsioni sono state ampiamente rispettate. Si parlava di raffiche di vento a 250 km/h in alcuni settori particolarmente esposti e pare che la raffica più forte abbiamo raggiunto 256 km/h. Si parlava di tempeste capaci di scaricare al suolo da 1 a 2 metri di neve, è successo.
Ovviamente non sono mancati i disagi, enormi disagi, tant’è che la stragrande maggioranza dell’Isola risulta paralizzata. Tra l’altro è ancora in vigore l’allerta per ulteriori nevicate che potrebbero essere accompagnate da raffiche di vento a a 120 chilometri all’ora.
Secondo i media locali, ci sarebbero alcune aree dove le valanghe potrebbero costituire una seria minaccia per la popolazione. Le prime slavine hanno colpito Langidalur, il ponte di Svarárbrú e la regione di Vestfirðir.
Leorleifur Jónasson, dell’Amministrazione postale e delle telecomunicazioni, ha dichiarato che l’infrastruttura di telecomunicazioni del paese è stata danneggiata e i disagi che stanno registrando sono senza precedenti. In alcune regioni la telefonia mobile è saltata, televisione e radio non funzionano nel nord e nell’est dell’Isola.
La notizia più importante, almeno per ora, è che non ci sono informazioni su vittime o feriti.
I danni più gravi si registrano nelle infrastrutture energetiche. Secondo i media locali, non è stato ancora possibile rilevare con precisione tutte le interruzioni di corrente a causa dell’impossibilità a raggiungere alcune zone. Danni che molto probabilmente richiederanno alcune settimane prima di essere riparati.
Secondo il sindaco del gruppo insulare Vestmannaeyjar, Íris Róbertsdóttir, la giornata di mercoledì è stata una delle peggiori di sempre.