Per la prima volta è stato fotografato un buco nero. Dopo che nel 2016, grazie alle onde gravitazionali, si è dimostrata l’esistenza di questi misteriosi oggetti cosmici, ecco arrivare la prima prova diretta con l’immagine a testimoniare l’incredibile avvenimento.
Il buco nero fotografato è Messnier87, al centro della galassia Virgo A, distante circa 55 milioni di anni luce. La novità è che oggetti cosmici invisibili per definizioni, possono essere per la prima volta visti e studiati direttamente. Viene così avvalorata la straordinaria teoria di Einstein, la relatività generale.
Ma come abbiamo potuto vederlo il buco nero? Per l’esattezza la sua presenza è stata rivelata dalla sua ombra, che appare come una sorta di anello rossastro, il buco nero al centro della galassia M87 con la massa di sei miliardi e mezzo quella del nostro Sole.
Luciano Rezzolla, direttore dell’Istituto di Fisica Teorica di Francoforte, ha spiegato che “nei buchi neri supermassicci al centro delle galassie, la materia che viene attratta si riscalda e, cadendo nel buco nero, emette luce, parte della quale è osservabile con i radiotelescopi”.
In queste condizioni fisiche, infatti, è possibile rivelare la cosiddetta zona ‘in ombra’, ossia quella regione di ‘assenza di luce’ e che è tale in quanto la luce al suo interno viene assorbita dall’orizzonte degli eventi, intendendosi con ciò il confine che separa un buco nero dallo spazio che lo circonda.
Al risultato così rivoluzionario del progetto scientifico internazionale Event Horizon Telescope, ha partecipato anche l’Italia attraverso l’Istituto Nazionale di astrofisica (Inaf) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).