Essendo la fine di agosto si dovrebbe essere al picco dell’attività dei cicloni tropicali nel Nord Atlantico. Dopo aver attraversato 3 dei 6 mesi della stagione, l’attività finora è stata molto scarsa. Il motivo? Condizioni ambientali non molto compatibili con la ciclogenesi tropicale ma le cose potrebbero cambiare improvvisamente…
Forse tra le cause di una stagione in sordina la più eclatante è legata alle marcate anomalie termiche negative delle acque superficiali in varie zone dell’Atlantico (soprattutto laddove si sviluppa il maggior numero di cicloni), eccezion fatta per i settori centrali e il Golfo del Messico. A questo fattore se ne sono aggiunti altri, come le violente continue incursioni di pulviscolo sahariano in atmosfera. Tempeste di sabbia molto intense capaci di raggiungere persino paesi caraibici e alcuni stati del nord America.
Un altro elemento è sicuramente il vento verticale più alto del normale, ciò potrebbe essere correlato a una variazione di fase ENSO nel Pacifico, con il ritorno delle condizioni di El Niño .
Attenzione però, perché in coincidenza con il massimo stagionale dell’attività ciclonica-tropicale nel Nord Atlantico, le condizioni ambientali stanno diventando più favorevoli. Per la prima volta, durante questa stagione, le temperature oceaniche delle acque superficiali nel PSR e il taglio del vento verticale nella regione del Mar dei Caraibi si stanno orientando su parametri più adeguati al periodo.
Se si dovessero confrontare le mappe delle anomalie della temperatura dell’acqua superficiale nel PDR, tra il 6 e il 27 agosto, si osserverebbe un considerevole riscaldamento. Le anomalie negative si sono ridotte notevolmente e non ci sono stati nuovi riscaldamenti degni di nota. Va notato che, anche se la stagione è stata abbastanza tranquilla, questo non significa che la seconda parte lo sarà. L’esperto di Meteorologia Tropicale, il Dott. Philip Klotzbach, evidenzia come nel 1961 sino ad agosto si formò solamente un ciclone, poi a settembre si formarono ben 4 super uragani.
Non è un caso, quindi, se i modelli cominciano a intravedere sviluppi ciclonici per i prossimi giorni, sia nel PSR sia in altre zone dell’Atlantico, come ad esempio il Golfo del Messico. E il modello matematico europeo comincia anche a intravedere la formazione di tali cicloni su Capo Verde.