Il quas (qaws o kuas) è un vento che soffia da sudest, non di rado moderato, ma talvolta fino a burrasca, sul Golfo Persico, frequente soprattutto tra dicembre e aprile, quando le depressioni invernali che provengono dal Mediterraneo, nel loro movimento verso est attraversano il Medio Oriente. Il meccanismo che porta all’insorgere del quas favorisce anche il rinvigorimento delle suddette depressioni. Queste, dopo aver scaricato in pioggia (e in neve in montagna) soprattutto su Libano e Israele l’umidità di cui si erano caricate sul Mediterraneo, si indeboliscono attraversando le aride distese dei deserti mediorientali. Il quas, andando a “pescare” umidità sulle calde acque del Golfo Persico, riesce a ridare energia alle suddette depressioni, anche se gli accumuli di pioggia nella Mesopotamia e sullo Shatt-el-Arab sono comunque modesti, come vedremo.
Il quas, inizialmente asciutto, è un vento caldo e generalmente poco rafficoso che si carica di grandi quantità di umidità a causa del suo lungo percorso sul mare, oltretutto un mare caldo, per cui l’acqua cede grandi quantità di vapore alla massa d’aria trasportata dal vento che la sovrasta. La massa d’aria tende quindi a diventare instabile, sia per il continuo ingresso di umidità dal basso, sia per l’incontro-scontro con le masse d’aria trasportate da ovest a est in alta quota dalle correnti occidentali, provenienti dal Mediterraneo.
Il quas, una volta raggiunto lo Shatt-el-Arab, è quindi spesso accompagnato da tempo umido, piuttosto perturbato, con temporali, che danno origine a precipitazioni comunque non particolarmente abbondanti, anche perché in genere di breve durata.
Il “nastro trasportatore” occidentale causa invece, in questo tipo di situazioni, un significativo effetto stau sui Monti Zagros, già in territorio iraniano, più a est rispetto alla pianura solcata dal Tigri e dall’Eufrate, dove le precipitazioni possono essere intense e persistenti.