Il convulso andamento meteorologico europeo e la ritrovata oscillazione barica a 1008 hPa garantisce una modesta circolazione ventosa in moti settori dell’intera Penisola italiana.
Le depressioni bariche a 992 e 993 hPa dominano la scena odierna. Il loro corpo è molto vasto, ingloba tutta l’Isola britannica. Da non sottovalutare è anche la presenza di una terza conca ciclonica sopra i cieli scandinavi meridionali (1001 hPa). La loro congiunzione dispiega su tutto il settore centrale europeo un lungo fronte freddo capace di offuscare i cieli tedeschi ed impattare sulle Alpi contro il lembo settentrionale altopressionario subtropicale.
Sulle Azzorre è vivace il picco pressionario a 1024 hPa. Questo lancia un concreto segnale di pronta replica alla cupa situazione ciclonica sopra descritta.
Il Meteosat fotografa un’Europa coperta da nubi.
Non tutte però sono produttrici di eventi pluviometrici. Sulla Gran Bretagna e sul Mare del Nord le nubi osservate sono basse e minacciose. Recano piogge fitte degne di una situazione occlusiva in fase di maturazione. Sul versante alpino spiccano le nubi temporalesche caratteristiche del fronte freddo.
Alcuni temporali superano l’ostacolo orografico e sconfinano in Italia.
Altrove, ovvero in Francia e Germania, i cieli sono coperti, ma la situazione è di stallo a seguito del passaggio frontale freddo dei giorni scorsi.
L’Italia si mostra tagliata in due parti dal valore di elevati geopotenziali a 500 hPa attorno a 5800 metri, in cui i valori termici ormai prossimi a -10°C, a testimonianza che sulle nostre Regioni centro-meridionali è ben ferma l’egemonia anticiclonica africana.
La vasta area depressionaria britannica sconvolge le temperature europee producendo variazioni notevoli sino alle nostre regioni settentrionali.
Anche la carta a 850 hPa conferma la presenza di aria calda generata dall’anticiclone subtropicale in fase di regressione e confinamento sulle nostre Regioni meridionali. Le temperature rimangono alte, anche oltre i 20°C, ma lo sbalzo termico con le zone d’oltralpe è netto.
La tendenza è alla refrigerazione continentale da parte dell’aria fredda che scende dalle Isole Britanniche, ma questa azione ciclonica deve fare i conti con un ritorno rovente africano che non mostra cenni di resa (i 30° marocchini di questa mattina ne sono l’esempio).