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Il clima della Tunisia (seconda parte)

di Giovanni Staiano
25 Mar 2007 - 11:51
in Senza categoria
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Nella prima immagine, architettura tipica a Nefta, nella seconda crepuscolo a Tabarka. Fonte immagini www.nachoua.com.
il clima della tunisia seconda parte 8505 1 2 - Il clima della Tunisia (seconda parte)
Informazioni sul paese, molto frequentato dagli italiani soprattutto per soggiorni balneari a Djerba e Hammamet, su www.tunisia.it, www.tourismtunisia.com e www.tunisiaonline.com.

Nei pressi di Tunisi, Cartagine è importante sito archeologico. La leggenda vuole che i romani dopo averla rasa al suolo, cosparsero Cartagine di sale perchè non potesse più crescere nulla sulle rovine della città che aveva minato più seriamente la loro egemonia nel Mediterraneo. Cartagine fu ricostruita da Cesare e divenne quindi colonia dell’Urbe. Dal 1921 a Cartagine è iniziata una capillare opera di scavi archeologici che hanno riportato alla luce innumerevoli testimonianze del passato. Oggi, infatti, passeggiando per Cartagine che è diventata un elegante quartiere periferico di Tunisi, si possono ammirare resti di architetture fenice e romane. La maggior parte dei monumenti si trovano all’interno del Parco Archeologico sulla collina Byrsa. Anticamente la collina era il luogo dove sorgeva l’Acropoli della Cartagine punica. Dal Parco si accede al Museo Nazionale che conserva una ricca collezione di sculture e mosaici. I reperti qui raccolti appartengono a tre grandi periodi: fenicio-punico; afro-romano e arabo-musulmano.

Capitale della Tunisia, Tunisi conta 900.000 abitanti, che arrivano a 1 milione e seicentomila se si considera anche l’area metropolitana. E’ situata nel Golfo di Tunisi ed è separata dal mare dal “Lac de Tunis”. Tunisi è il centro commerciale ed economico per la Tunisia del Nord ed amministrativo per tutta la Tunisia. Si compone di tre parti con caratteristiche proprie: la vecchia città denominata Medina, la città “europea” e le regioni povere e periferiche, chiamate Gourbivilles situate tutt’attorno alla città. La parte della città che meno ha risentito gli influssi delle ultime dominazioni, è la medina. Dal 1979 è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco dei beni culturali dell’umanità da tutelare. Per anni ha rischiato di scomparire, molti abitanti infatti preferivano trasferirsi nei quartieri di recente costruzione. Negli anni ’70 addirittura era nato un progetto, per fortuna mai portato a compimento, che prevedeva la creazione di una strada che avrebbe tagliato la medina in due. Il progetto sfumò anche grazie all’intervento dell’Association de Sauvegarde de la Médina.

Kairouan è una città circondata da una ponderosa cinta muraria color sabbia, lunga oltre tre chilometri e dotata di molte torri ma pochi ingressi. Tra gli edifici di maggior interesse senza dubbio è la Grande Moschea (o Sidi Okba) la cui costruzione iniziò nel 672, e che assunse l’aspetto attuale intorno al 836 sotto l’impulso della dinastia degli Aglabiti, abilissimi costruttori e commercianti. Non è certo l’unico edificio sacro della città, se si considera il fatto che Kairouan ha la maggior densità di costruzioni religiose in rapporto alla popolazione di tutta la Tunisia (50 sono le moschee presenti nella medina), ma la Grande Moschea e sicuramente il nodo urbanistico più importante della città.

Tozeur, resa nota agli italiani da una famosa canzone di Battiato, sorge in un’oasi al bordo del Sahara, non lontana dalla Chott el Jerid. In epoca romana (Thusoros) era importante centro per il commercio degli schiavi e dei datteri. Dell’epoca restano solo rare vestigia, così come del successivo periodo di influenza cristiana resta solamente una chiesa inglobata in seguito nella moschea di al-Kasr, vicino a Bled al-Haddar. Ebbe a lungo importanza anche come città carovaniera.

Il Chott el Jerid è un lago salato, nel sud-ovest del paese, in una depressione tra le oasi di Tozeur e Nefta da un lato e tra Kebili e Douz, ai confini del deserto del Sahara, dall’altro, copre una superficie di oltre 5.000 km² , per una lunghezza di 250 km circa ed una larghezza di 20 km; è il più esteso lago salato della regione. La sua superficie è composta da un agglomerato di cristalli di sale poggianti su un fondo sabbioso ed argilloso. Le precipitazioni nella zona sono scarsissime e la temperatura raggiunge, al suolo, spesso i 50° C, cosicché in estate il lago è completamente secco. Alternativamente le scarse piogge della regione ne sciolgono la crosta facendo salire in superficie il sale, che l’intensa evaporazione fa cristallizzare rapidamente. Il vento ricopre poi di sabbia i cristalli di sale. In tal modo, la superficie cambia continuamente di colore. Nell’antichità veniva identificato con il leggendario lago Tritone. Plinio ed Erodoto lo hanno citato, assegnandogli una situazione geografica confusa. Nell’800 fu oggetto di un progetto, rapidamente abbandonato a causa delle difficoltà tecniche, che prevedeva di inondarlo facendo giungere il mare fino al limite del deserto. Il lago è attraversato da una strada asfaltata, sopraelevata su un terrapieno, che collega Tozeur a Douz.

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