La Norvegia sud-orientale, con il già visto Finnmark, è la regione del paese con caratteristiche più continentali. Il centro minerario di Roros, a soli 600 metri, è la città norvegese più fredda in inverno (isoterma di gennaio -10,9°), escludendo i centri del Finnmark, malgrado la bassa latitudine. La stessa Oslo, pur trovandosi sul mare e molto più a sud di Bergen, ha una isoterma di gennaio di -4,3° (osservatorio di Blindern) e forse molti ricorderanno che a Lillehammer, che si trova a circa 200 metri s.l.m., ai tempi delle Olimpiadi del 1994 le gare di fondo furono disturbate dal freddo intenso, intorno ai -20° e forse oltre (vi furono anche polemiche perchè i -20° sono la temperatura limite al di sotto della quale non si gareggia). Qui le influenze atlantiche sono molto attenuate dalla presenza delle montagne a occidente e quindi il clima diventa continentale; nelle conche e nelle valli è poi, come accade anche da noi, molto evidente il fenomeno dell’inversione termica. Ma Oslo, sul mare, perchè è così fredda? Intanto perchè il suo fiordo è molto lungo e quindi l’acqua si raffredda in inverno molto più del mare aperto, poi perchè è poco riparata a nord e a est, da dove provengono le correnti fredde.
Il rovescio della medaglia è che in Norvegia sud-orientale piove meno, con il massimo di precipitazioni in luglio e agosto. A Oslo si contano 655 mm/anno di precipitazioni (minimo 31 in febbraio, massimo 86 in agosto), da dicembre a marzo quasi esclusivamente nevose; a Roros si hanno ca. 600 mm/anno. In estate, a conferma della spiccata continentalità, questa zona della Norvegia è abbastanza calda; in luglio a Roros vi sono +11,6° e a Oslo abbiamo una media di +16,9° (aprile 4,4°, ottobre 5,8°, anno 5,6°), con una escursione annua di 21,2°C, contro i 13,1°C di Bergen.
Nell’estate 2002, in Agosto, sono stato in Norvegia per il mio terzo viaggio, tutti prendendo in loco, a prezzo purtroppo decisamente alto, un auto a noleggio (rete stradale buona e con scarso traffico, con però brevi tratti autostradali solo in vicinanza delle principali città; attenzione ai bassi limiti di velocità). Nel primo (agosto 1994) visitammo la zona dei fiordi (dal lungo Sognefjord allo stretto e bellissimo Geirangerfjord) e degli altopiani e le città di Bergen, Stavanger e Oslo. Pezzo forte di questo viaggio furono anche le splendide stavkirke, le grandi chiese in legno. A dispetto delle statistiche a Bergen, pur bagnata da pioggia recente, passeggiammo per il bel quartiere del Bryggen, con le tipiche case in legno del periodo anseatico, sotto un tiepido solicello mentre a Oslo vennero giù degli acquazzoni intensissimi. Fu comunque un viaggio caratterizzato da cielo prevalentemente nuvoloso, con frequenti piogge.
Nel giugno 1995, in un viaggio più lungo, che interessò anche Svezia e Finlandia, con meta principale Nordkapp, visitammo il Finnmark e la costa ovest a nord di Narvik, con le città di Tromso e Hammerfest. Qui trovammo tempo decisamente migliore, addirittura caldo nella soleggiatissima Lapponia finlandese (a Rovaniemi Babbo Natale sudava nel suo costume natalizio, circondato da turisti in t-shirt e calzoncini), salvo che proprio nel tratto costiero tra Hammerfest e Tromso; dove il cielo era nuvoloso, e specie a Hammerfest le nubi erano basse e scure, e la temperatura bassa; a Tromso nel primo pomeriggio del 9 giugno 1995 c’erano 8°C.
Nel 2002 abbiamo risalito il paese da Oslo verso Lillehammer, Roros e Trondheim, proseguendo verso nord, oltre il Circolo Polare, fino all’imbarco per le splendide Lofoten. Visitate queste isole e le vicine Vesteralen siamo tornati sul continente scendendo fino a Trondheim quasi per il medesimo percorso, lungo la strada E6, tornando quindi a Oslo attraverso i monti del Dovrefjell e Ringebu, assistiti da un tempo molto bello e caldo. Di questo viaggio ho ampiamente raccontato sulle colonne del Meteogiornale.
Ho accennato al costo del noleggio, ma è bene chiarire che la Norvegia è un paese dove in generale il costo della vita è molto alto, anche in quei generi, tipo la benzina, dove l’abbondante disponibilità di materia prima (la Norvegia è un grande produttore di petrolio) farebbe pensare a prezzi abbordabili. Molti sono anche i tratti stradali a pagamento, in particolare i grandi ponti o tunnel di recente costruzione, come il tunnel sottomarino che collega l’isola di Mageroy, quella dove sorge Capo Nord, al continente. Le città più importanti (Oslo, Bergen, Trondheim) richiedono un ticket di ingresso, nell’ambito di una politica che tende a scoraggiare l’uso dei veicoli privati nelle aree urbane.
Punto di partenza, in Internet, per una esplorazione del paese è www.visitnorway.com. Altro sito interessante www.lofoten-info.com.