Il Mozambico, 800.000 kmq nell’Africa Australe, a cavallo del Tropico del Capricorno (è compreso tra 10,5° e 26°S), consta di una fascia costiera pianeggiante, alzandosi nell’entroterra in maniera omogenea (salvo che nelle valli fluviali, la più importante delle quali è quella dello Zambesi), fino a un’altitudine media che in genere oscilla fra 900 e 1300 metri ai confini occidentali.
I venti al suolo in Mozambico hanno prevalente componente orientale tutto l’anno. Le acque calde della corrente del Mozambico sono una importante fonte di umidità per il paese nell’estate australe, ma importante è anche la cosiddetta “Congo Air”, corrente d’aria che altro non è che una ritornante degli alisei di SE del sud Atlantico che si arricchisce d’umidità sulla foresta e i fiumi del bacino del Congo e, in particolari condizioni bariche, si traduce in venti umidi che, da novembre a marzo, entrano in Zimbabwe, Malawi e Mozambico settentrionale da nord/nordovest.
La fascia di alta subtropicale ha i suoi massimi, uno nell’Oceano Indiano, l’altro nel sud Atlantico, verso i 30°S, spostandosi verso nord di circa 4° in inverno, al contempo rinforzando. In estate invece i massimi anticiclonici, specie quello dell’Oceano Indiano, si portano un po’ più a sud. La suddetta fascia anticiclonica protegge il Mozambico dall’influenza diretta delle depressioni delle medie latitudini. L’alta Atlantica si sposta meno in estate perché lungo la costa namibiana e in parte quella angolana scorre la fredda corrente del Benguela, che da un lato fornisce poco vapore e poca energia termica, dall’altro permette agli alisei di SE di spirare costanti fino a 10°S anche in estate su questo lato del continente, senza che vi sia convergenza con altre masse d’aria. Questi alisei di SE vengono poi deviati verso l’interno del continente verso l’Equatore.
Le piogge in Mozambico sono il risultato soprattutto di convergenza (intesa come incontro tra venti di NE e SE, ne riparleremo) e convezione, anzi questo ultimo processo produce il 90% delle precipitazioni. Le masse d’aria per dare luogo a piogge convettive devono essere umide e non troppo calde rispetto alle terre sottostanti, visto che l’instabilità è favorita quando le termiche che si alzano dal suolo continuano a salire incontrando aria più fresca alle quote superiori. Le masse d’aria importanti per produrre piogge sul paese sono la Congo Air, il monsone di NE e gli alisei di SE.
La stagione delle piogge va da metà novembre a marzo, quando sul Mozambico centrale si trova la ITCZ (Inter-tropical convergence zone), dove confluiscono le masse d’aria del monsone di NE, degli alisei di SE e, verso il Lago Malawi, della umida Congo Air. La minore piovosità del sud (in particolare nell’interno) è correlata all’assenza di venti convergenti nell’area, visto che qui in genere prevalgono gli alisei di SE anche in estate. Anche nel nord si ha un settore meno piovoso, in questo caso quello costiero, che viene a trovarsi leggermente più a nord della normale posizione estiva della ITCZ. Trattandosi di un paese tropicale, è il regime delle piogge a determinare le stagioni e si distinguono quindi 4 periodi: stagione fresca, calda, delle piogge, post-piogge.
La stagione fresca va da metà maggio a metà agosto circa. Le alte sub-tropicali hanno i massimi intorno a 26°-27°S e sono più forti che in estate, introducendo masse d’aria fresca marittima verso il paese. Una cellula di alta addizionale sul Transvaal facilita la stabilità dell’aria secca e fresca che viene da SE e il risultato sono dolci temperature diurne nel range 21°/27°C (in °C esprimeremo tutti i valori termici) e temperature minime basse nel range 8°/15° (isoterme al livello del mare 19° nel sud, 24° nel nord). Sporadiche gelate al primo mattino nelle zone elevate del sud. E’ questa la stagione più secca (in luglio cadono meno di 10 mm di pioggia in tutto l’interno, 10-50 mm sulla costa, con i 50 mm superati di poco solo sulla costa centrale fra Beira e Angoche, allineata in modo da ricevere al meglio la poca umidità portata dagli alisei di SE); solo nell’estremo sud vi è una remota probabilità che le depressioni delle medie latitudini influenzino il tempo.
Tra metà agosto e settembre le giornate si allungano e la fascia di alta sub-tropicale migra verso i 30°S. Questo provoca il rialzo delle temperature visto che la maggior parte del paese si trova sotto l’influenza delle masse d’aria tropicale secca. Le temperature più alte nell’interno si raggiungono in genere tra fine ottobre e inizio novembre (fine novembre nel sud), con massime tra 30° e 36°. Forti temporali sono non rari nel centro-nord verso la fine della stagione calda, cioè dai primi di novembre, talvolta già a fine ottobre.
La fine della stagione calda segna l’avvio della stagione delle piogge, da novembre a marzo circa. Il movimento verso sud della ITCZ è associato con i movimenti del sole nell’emisfero sud e la caduta di pressione verso sud. Sono poi i moti convettivi a scatenare i rovesci e i temporali responsabili del 90% delle precipitazioni. Nel periodo delle piogge una depressione associata al limite superiore degli alisei di SE si forma in genere tra una bassa sul dito di Caprivi (estremità nordorientale della Namibia) e una sul Canale del Mozambico, a separare i venti nordoccidentali umidi della Congo Air, che scorrono anche sullo Zambia, e degli alisei di NE dai più secchi venti da SE. Il fronte in genere si pone tra 12° e 16°S, con la seconda posizione più favorevole a una estensione dei fenomeni anche nel sud. Altro aspetto importante è l’anticiclone in quota che tende a stabilirsi sulla Botswana sudoccidentale. La subsidenza, come è noto, inibisce la formazione di nubi e fa prevalere il sereno. Quando questa circolazione si estende più a est le precipitazioni sono inferiori alla norma nel Mozambico meridionale.
La fine della stagione piovosa varia leggermente da anno ad anno e si ha quando un aumento di pressione nel sud spinge la ITCZ verso nord, così da impedire il ritorno verso sud della Congo Air, con conseguente graduale essiccamento dell’atmosfera a tutti i livelli. In gennaio, al culmine della stagione umida, cadono 100-200 mm nella maggior parte del paese, oltre 200 nell’entroterra della parte centro-nord (ma di nuovo 100-200 nella valle dello Zambesi). Le temperature minime sono le più alte dell’anno (sui 18°/22°), le massime sono di 1°-2° più basse che al culmine della stagione calda. Riportate al livello del mare le isoterme sono poco sopra i 30° nell’interno, scendendo fino a 27° sulla costa, dove tra l’altro non sempre l’estate segna un calo termico rispetto al periodo ottobre-novembre, per l’inerzia termica del mare.
La stagione post-piovosa va da inizio aprile a metà maggio circa e vede il graduale ristabilimento dei venti secchi e freschi, con residui sporadici temporali. Le temperature cominciano a scendere da sud con decremento più marcato nei valori notturni, favorito dalla maggiore serenità del cielo. Il tempo diventa sempre più dolce e soleggiato con un range delle temperature massime fra 25° e 32°.
I cicloni tropicali (cicloni di Maurizio) colpiscono con una certa frequenza e talvolta con violenza il paese fra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Abbiamo quindi un clima tropicale con estate umida, con precipitazioni comprese tra 500 e 1000 mm/anno a sud del 21° parallelo (con esclusione del tratto di costa fra Xai Xai e Massinga) e a nord del 14° parallelo (esclusa la zona del Lago Malawi), nonché nella valle dello Zambesi, laddove il Mozambico si spinge più a ovest, nell’enclave dove sorge Tete. Le precipitazioni superano i 1000 mm/anno (mai superando i 1600) sulla regione del Lago Malawi, su tutta la parte tra 14° e 21°S, esclusa la valle dello Zambesi, e sulla costa sud fra Xai Xai e Massinga.
Alcune località rappresentative dei vari ambiti climatici le visiteremo nella seconda parte.