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Il clima del Mali e del Niger (prima parte)

di Giovanni Staiano
16 Ago 2009 - 09:36
in Senza categoria
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La famosa Moschea di Djenne, in Mali, e la Grande Moschea di Niamey, capitale del Niger. Fonte immagini https://fr.wikipedia.org e www.berclo.net
il clima del mali e del niger prima parte 15234 1 2 - Il clima del Mali e del Niger (prima parte)
E’ noto che le zone a cavallo dell’Equatore sono un po’ in tutto il mondo estremamente piovose in quanto gli intensi moti convettivi facilitano lo sviluppo di nubi temporalesche, con rovesci intensi e frequenti, soprattutto nelle ore pomeridiane.

Attorno ai 10° di latitudine, sia a sud che a nord, le piogge diventano invece stagionali. La fascia dove si incontrano gli alisei di NE e quelli di SE, detta ITCZ (Inter-Tropical Convergenze Zone), migra infatti rispettivamente a nord e a sud in coincidenza con l’estate boreale e australe, in conseguenza dello spostamento di qualche grado, nella stessa direzione, degli anticicloni subtropicali, quelli che in Africa, il continente dove si trovano Mali e Niger, i paesi di cui parleremo, sono responsabili delle fasce desertiche del Sahara e del Namib/Kalahari nei due emisferi.

Le piogge si sviluppano appunto lungo la ITCZ e quindi nell’emisfero nord tra il 10° e il 15° parallelo la stagione delle piogge coincide con i mesi dell’estate boreale, quando intorno ai 10° di latitudine si scontrano gli alisei di SE umidi con quelli di NE asciutti.

Ovviamente la ITCZ non rimane “bloccata” per tutta la stagione e non sono costanti i suoi spostamenti da un anno all’altro. La stagione delle piogge nel Mali e nel Niger meridionali, preceduta dal periodo più caldo dell’anno (nell’ultima parte del quale la forte convezione, unitamente alle prime infiltrazioni di aria umida, dà luogo ai primi temporali), comincia quindi in tempi diversi, generalmente verso fine aprile intorno ai 10°N e metà maggio intorno ai 15°N, per terminare a fine settembre/inizio ottobre ai 15°N, quando la ITCZ comincia a regredire verso sud, tanto che le piogge a fine ottobre cessano anche intorno ai 10°N per lasciare spazio a un periodo (novembre e inizio dicembre) di graduale ristabilimento di condizioni asciutte, con calo delle temperature notturne (ma aumento delle massime per il maggiore soleggiamento), e regime dei venti sempre più costante da NE.

Da metà dicembre a metà/fine febbraio si ha la stagione fresca e asciutta, con il vento che spira secco e costante da NE (harmattan), fresco al mattino (il deserto è freddo nelle notti invernali), caldo nelle ore centrali della giornata, e il tempo quasi sempre bello, sotto l’effetto stabilizzante dell’alta pressione subtropicale. L’harmattan spira, stavolta caldissimo, anche nel periodo marzo/maggio, prima che arrivino le piogge e l’anticiclone subtropicale che origina questa “variante” agli alisei si spinga più a nord.

La fascia intorno ai 10°/17°N estesa dal Mali al Sudan prende il nome di Sahel. In base a quello che abbiamo detto risulta già chiaro come sia delicato l’equilibrio economico di queste terre, in quanto se la ITCZ rimane al di sotto del 12°/13° parallelo le grandi piogge restano confinate più a sud del normale, la stagione delle piogge non ha luogo o comunque le precipitazioni sono molto più scarse del normale, i raccolti sono compromessi e il risultato sono carestie molto gravi per le popolazioni locali. Ovviamente la situazione è più spesso critica nella fascia tra i 15° e i 17°N circa, dove il clima è di transizione tra quello desertico più a nord e quello più propriamente tropicale sotto i 15°N. Questa regione arida è quella a maggiore rischio di desertificazione.

Trattiamo insieme il Mali e il Niger perché i due paesi, simili come estensione territoriale (1.240.000 e 1.186.000 kmq) lo sono anche come posizione geografica, con una parte nord desertica (il Mali si spinge fino quasi ai 25°N mentre il Niger si ferma al Tropico del Cancro), una parte centrale arida, con scarse piogge stagionali, a rischio quindi di desertificazione, e un sud bagnato più generosamente da piogge stagionali, più abbondanti nel sudovest del Mali, presso i confini con Senegal, Guinea e Costa d’Avorio.

Per quanto abbiamo detto sopra dobbiamo distinguere 4 fasce climatiche:
1. oltre il 17°N (16° nel Niger) tropicale desertico (che diventa sub-tropicale desertico oltre i 20°N, quando si comincia a fare più sensibile l’escursione stagionale). Precipitazioni inferiori a 250 mm/anno, quasi tutte estive, sempre più sporadiche procedendo verso nord
2. tra i 15,5° e i 17° nel Mali e tra 15° e 16,5° nel Niger tropicale secco, con breve stagione delle piogge estiva. Precipitazioni comprese tra 250 e 500 mm/anno, con breve stagione piovosa estiva (da metà giugno a metà settembre, nessun mese con oltre 50 mm)
3. tra i 13° e i 15,5° nel Mali e sotto i 15° nel Niger tropicale con precipitazioni periodiche (estive, stagione delle piogge da metà maggio a metà ottobre, ma con culmine in luglio-agosto). Le precipitazioni annue sono comprese tra 500 e 1000 mm e nei mesi più piovosi si superano i 100 mm
4. sotto i 13°N, nel Mali, tropicale con estate molto umida. Precipitazioni comprese tra 1000 e 1500 mm/anno, con stagione delle piogge da inizio maggio a fine ottobre, con culmine in luglio e agosto, quando si superano i 200 mm/mese

La fascia 2. è quella della cosiddetta savana spinosa, quella dove ancora piove troppo poco per avere più di una rada boscaglia di piante spinose, mentre la fascia 3. è quella della savana propriamente detta, le grandi praterie erbose interrotte da boschi di acacia, la fascia 4. è quella della savana boscosa umida, ormai a ridosso delle foreste tropicali. Per quanto riguarda le temperature in gennaio l’isoterma 20°C corre intorno al 20° parallelo (19°N nel Niger), mentre la 25°C è intorno al 15°N, quindi nelle parti più settentrionali dei due paesi la media di gennaio è intorno a 17°/19°C. In luglio solo l’estremità meridionale del Mali (all’incirca il territorio corrispondente alla fascia climatica 4.) si trova entro l’isoterma 30°C. Tra i 13° e i 16°N le temperature medie sono comprese tra 30° e 35°C, mentre più a nord le isoterme di luglio superano localmente i 35°C. Nella fascia desertica sono molto forti le escursioni giornaliere e, oltre il 20°N, notevole è anche l’escursione stagionale.

Nella parte desertica dei due paesi, oltre i 16°/17°N, i massimi termici sono in giugno, mentre nella fascia centro-meridionale il periodo più caldo e, come già accennato, quello che precede la stagione delle piogge, quindi maggio/giugno nella fascia climatica 2. e aprile/maggio nelle fasce 3. e 4.

Nella seconda parte vedremo in dettaglio alcune località dei due paesi.

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