Dopo aver già parlato del nord (cioè dell’Amazzonia) e del sud del Brasile, ci apprestiamo a descrivere il clima dell’immensa zona centrale del paese (quasi 4.300.000 kmq, latitudine fra 10° e 24°S, ma si sale fino ai 4°S nel Nordeste), caratterizzata ancora dalla foresta pluviale nel suo settore nord-occidentale, in particolare nel nord dello stato di Rondonia, ma localmente anche sulle zone costiere, ma dove il bioma prevalente è la foresta monsonica, quella che prospera nelle zone con lunga stagione umida estiva e precipitazioni annue superiori ai 1000 mm. Nelle zone montane questo stesso clima, con l’abbassamento delle temperature, favorisce lo sviluppo della cosiddetta foresta nebulare. In Brasile ritroviamo questo bioma sulle alture del Mato Grosso e degli altri stati della parte centro-orientale del paese (Minas Gerais, Goias) ed è questo l’ambiente più adatto per la coltivazione del caffè. A proposito del caffè è noto quanto le rare gelate sull’altopiano abbiano ripercussioni negative sul raccolto e in ultima analisi sul prezzo del prodotto.
Maggiori irregolarità nel regime delle piogge le riscontriamo nel Nordeste (Pernambuco, Paraiba, Rio Grande do Norte), dove la variazione dell’allineamento della costa a Cabo S.Roque e l’articolazione del rilievo retrostante causano grosse variazioni sia nell’ammontare delle precipitazioni sia nella loro distribuzione stagionale in zone relativamente vicine tra loro.
Abbiamo, nell’ambito di un clima ovunque tropicale, realtà locali molto diverse tra loro che possiamo sintetizzare in 4 aree climatiche:
1) Tropicale senza stagione secca sulla costa est (a sud di Cabo S.Roque), nel nord dello stato di Rondonia e in alcune zone interne negli stati Mato Grosso do Sul e Sao Paulo (quelle che in inverno sono sopravvento alle prevalenti correnti sudorientali). Precipitazioni in genere comprese tra 1000 e 2000 mm/anno, superati localmente i 2000 mm sui rilievi costieri presso Santos, in alcune zone interne nello stato di Sao Paulo e in parte del nord Rondonia
2) Tropicale con lunga stagione umida estiva in quasi tutto l’interno, con le eccezioni citate nelle descrizioni dei climi 1., 3. e 4., con precipitazioni comprese tra 1000 e 2000 mm/anno
3) Tropicale con precipitazioni periodiche sulla costa nord, salvo alcune zone a clima tropicale secco (vedi 4.), e sui rilievi del nordest, compresi quelli della parte settentrionale dello stato di Bahia. Precipitazioni annue comprese tra 600 e 1000 mm.
4) Tropicale secco nelle valli fluviali del nordest (intendendo con questo il settore a nord dei 10°S e a est del 42°-43°W) e su un breve tratto di costa ai confini tra Cearà e Rio Grande do Norte. Precipitazioni annue comprese tra 400 e 600 mm
Sono gli spostamenti della ITCZ (la zona di convergenza intertropicale tra alisei di NE e di SE) l’elemento principale che determina il regime pluviometrico nella regione considerata del Brasile, ma importanti sono anche l’orografia, estremamente complessa, e l’influenza del mare. Intorno ai 10°S si ha una stagione “fresca” (giugno-luglio e prima metà di agosto), in cui predominano gli alisei di SE, secchi e freschi, seguita da una stagione calda (metà agosto-metà ottobre) in cui le temperature salgono di un paio di gradi e preparano le condizioni idonee allo scatenarsi della stagione più piovosa (già nella prima metà di ottobre gli acquazzoni cominciano a intensificarsi), che ha il culmine tra dicembre e febbraio, quando nell’interno del Brasile centrale staziona una depressione termica, per proseguire sino a metà aprile. Questa stagione è caratterizzata da temperature minime stazionarie rispetto alla stagione calda, ma da massime più basse per le frequenti piogge e il cielo spesso nuvoloso (il clima è però più sgradevole perché il caldo diventa molto afoso). In questa stagione è proprio intorno ai 10°S l’incontro tra gli opposti alisei e di conseguenza questa è la regione di massima piovosità, poi con l’arrivo della primavera boreale si scaldano le zone tropicali dell’emisfero nord e la ITCZ migra appunto verso nord. Da metà aprile ai 10°S riprendono il sopravvento gli alisei di SE e l’atmosfera si essicca gradualmente, con riduzione della frequenza degli eventi temporaleschi e delle temperature (stagione post-piogge, da metà aprile a fine maggio).
In gennaio dunque gli alisei di NE investono la costa nord e quella a sud di Cabo S.Roque fino a 11°/12°S portando l’umidità e quindi le piogge soprattutto sulla costa nord, mentre la costa presso Recife riceve piogge meno abbondanti.. Da 11°/12° a 15°S circa i venti arrivano da est e più a sud da SE, apportando umidità e quindi piogge significative su tutta la costa. Come detto piove molto anche nell’interno perché i venti umidi vengono richiamati dalla depressione fin nel cuore del continente e i moti convettivi facilitati dall’intenso riscaldamento fanno sollevare l’umidità e formare le nubi temporalesche. Nelle zone interne del Nordeste vi sono però alcune valli che rimangono in ombra pluviometrica e hanno quindi scarse precipitazioni. In questo mese si passa da piovosità superiore ai 400 mm nel cuore del Mato Grosso (e superiore ai 200 mm nel nord del Rondonia) a piovosità inferiore a 50 mm in alcune zone del nordest, ma la maggior parte della regione riceve tra 100 e 200 mm.
Ai primi di marzo il sole è allo zenit intorno ai 5°/9°S, fascia in cui c’è quindi in aprile/maggio un massimo pluviometrico di tipo zenitale. In luglio la ITCZ si è spostata a nord dell’Equatore, quindi tutta la regione considerata è sotto l’influsso degli alisei di SE, freschi e relativamente asciutti. Piove infatti molto meno (nella parte centrale del Mato Grosso solo 10 mm/mese circa), ma vi sono alcune eccezioni. Tutta la costa est riceve infatti buoni apporti pluviometrici in quanto i venti alisei di SE scorrono sulle calde acque della corrente del Brasile e scaricano in pioggia la loro umidità, soprattutto quando vi sono rilievi alle spalle. Nella zona di Recife si superano i 200 mm, ma tutta la costa riceve almeno 50 mm.
Sotto i 21°-22°S, in inverno si hanno lunghi periodi in cui prevale appunto il soffio degli alisei, con qualche pioggia sulle coste e i rilievi retrostanti ma tempo più asciutto nell’interno. Molto rare sono le circostanze in cui, complice l’arretramento temporaneo verso nord dell’alta dell’Atlantico meridionale, le depressioni delle medie latitudini riescono a influenzare il tempo. Anche dove piove di più, comunque, in luglio non si superano i 70-80 mm/mese.
Intorno ai 5°/9°S il sole è nuovamente allo zenit ai primi di ottobre, ma questo passaggio zenitale ha effetti molto meno importanti, e talvolta, soprattutto sulle coste, nulli, dal punto di vista delle precipitazioni rispetto al primo, in quanto fa seguito a un periodo con temperature più fresche e c’è quindi meno energia disponibile per i moti convettivi.
Le temperature, espresse come isoterme al livello del mare, mostrano una significativa variazione stagionale sotto il 20°S, dove ai 25°-26° di gennaio (circa 1° in meno sulla costa) fanno riscontro i 18°-19° di luglio (20° sulla costa e nelle zone più interne). La differenza stagionale scende a 3°/4° intorno al 12°/17° parallelo, dove ai 27°/28° di gennaio si contrappongono i 23°/24° di luglio e dove, nell’interno, si comincia ad avere il massimo annuo in ottobre/novembre (28°/29°), prima dell’inizio delle grandi piogge, e non più in gennaio. Intorno ai 10°S la differenza stagionale quasi si annulla e vi è solo un piccolo picco in ottobre/novembre, quando i consueti 27°/28° salgono di circa 1°. Sul mare invece, anche a latitudini ancora più prossime a quelle equatoriali, l’inerzia delle acque mantiene gennaio come mese più caldo e luglio come mese più freddo sulla costa est dove si hanno, intorno a 8°/10°S, 24° in luglio e 26,5°-27° in gennaio, mentre sulla costa nord la variazione stagionale scompare e si hanno sempre 26°-27°.
Cominciamo da Sao Paulo, metropoli del sud (23,5°S), a circa 800 metri di quota, ad analizzare il clima di alcune località. Qui cadono 1387 mm/anno, senza stagione secca (solo luglio e agosto sotto i 50 mm, rispettivamente 35 e 48), ma con piogge più abbondanti in estate, visto che da ottobre (117 mm) a marzo (160) si sta sempre sopra i 100 mm/mese, con massimo in gennaio e febbraio (225 e 208 mm). Temperature: febbraio 21,4°, aprile 18,9°, luglio 14,8°, ottobre 18,0°, anno 18,3°. Escursioni giornaliere sui 10° in estate, 11° in inverno. Nella stagione invernale abbastanza frequenti gli episodi di “freddo” con minime sui 6°-7°, ma nella storia meteorologica della città ci sono anche rari valori negativi.
Rio de Janeiro (22,9°S) ha regime pluviometrico simile, ricevendo 1101 mm/anno, con luglio e agosto sotto i 50 mm (45 e 46) e piogge abbondanti da ottobre (82 mm) ad aprile (109), con culmine in dicembre e gennaio (137 e 135). Piovoso anche febbraio (124 mm), il mese del Carnevale, ma il disturbo delle piogge alla festa è relativo, perché si tratta in genere di brevi, ma spesso intensi, rovesci temporaleschi, soprattutto pomeridiani. Le temperature mostrano, per effetto del mare sempre caldo, minore variazione stagionale che a Sao Paulo: febbraio 26,2°, aprile 24,1°, luglio 20,7°, ottobre 22,3°, anno 23,3°. Escursione giornaliera sui 6° in estate, 7° in inverno.
Sempre intorno al Tropico, ma molto più nell’interno, Campo Grande (20,5°S), grossa città presso la zona paludosa del Pantanal, riceve 1484 mm/anno di piogge. Qui si accentua la variazione stagionale con estate ancora più umida (oltre 150 mm/mese da ottobre a marzo, gennaio 219, dicembre 205) e inverno più asciutto (luglio 28 mm, agosto 29, giugno 44). Temperature: gennaio 25,1°, aprile 23,9°, luglio 20,5° (giugno 20,4°), ottobre 24,5°, anno 23,4°. In inverno, pur con temperature medie più alte che a San Paolo, è più facile, con la forte escursione termica di questa zona, avere minime basse. Nell’inverno 2001, per esempio, Sao Paulo non è mai scesa sotto i 7°, mentre a Campo Grande siamo arrivati a 5°.
Nel prossimo articolo ci sposteremo verso il Mato Grosso e il nordest.