Il calima è un vento caldo, spesso opprimente, apportatore di polvere e sabbia, che soffia tra S e SE, occasionalmente anche da E, nella regione delle Isole Canarie, soprattutto nel periodo invernale.
Come il suo fratello maggiore, lo scirocco a noi ben conosciuto, il calima proviene da una alta pressione in Nord Africa e Sahara e viene risucchiato verso nord/nordovest prima del passaggio di una depressione a nord dell’arcipelago. La polvere giallastra che viene sollevata e trasportata da questo vento è molto fine e passa anche da porte e finestre, mentre all’esterno la visibilità si riduce quasi a zero.
Talvolta, ma l’evento non è comune, il formarsi di una depressione a SW delle Canarie aumenta la velocità del vento e l’intensità della tempesta di polvere. I forti venti e la risalita verso l’alto dell’aria calda e umida possono portare la polvere fino a 5000 metri di altezza, “macchiando” centinaia di migliaia di chilometri quadrati dell’Oceano Atlantico orientale con una densa nube di sabbia sahariana, che talvolta giunge fino quasi ai Caraibi.
Questo calima anormalmente caldo e umido è spesso associato con nebbia e pioviggini e la gente delle Canarie in questi episodi soffre di pesanti problemi respiratori. Le condizioni climatico-ambientali possono diventare così cattive da influenzare pesantemente le attività lavorative e causare la paralisi dei trasporti. Per esempio l’8 gennaio 2002 l’aeroporto internazionale di Santa Cruz dovette essere chiuso perché la visibilità era scesa a meno di 50 metri.
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