L’eruzione del vulcano Kilauea, nella Big Island dell’arcipelago statunitense delle Hawaii, continua inarrestabile ormai da oltre un mese e mezzo e non accenna a placarsi con il fiume di lava che minaccia altre case e proprietà private.
Le fontane della fessura numero 8 alimenta il flusso di lava verso l’oceano, dove l’impatto genera enormi pennacchi di vapori tossici e minuscole particelle di vetro. Questo flusso di lava aumenta la terra a discapito dell’oceano: al momento si stimano quasi 2500 nuovi ettari aggiunti rispetto a prima dell’eruzione.
Cambia quindi completamente l’aspetto del paesaggio e si susseguono ancora altri forti terremoti in cima al cratere del vulcano. L’ultima scossa della serie registrata il 25 giugno, di magnitudo 5.3, ha scosso la vetta del vulcano, in seguito ad un’esplosione dal cratere Halemaumau.
Sono quasi 3000 i residenti sfollati che hanno dovuto abbandonare le abituazioni, secondo quanto riferito dal governatore David Ige. Per questo la Casa Bianca ha approvato una settimana fa gli aiuti federali per garantire alloggi di emergenza ai senzatetto.
Come se non bastasse, intanto, gli esperti tengono d’occhio anche l’attività del Mauna Loa, il più grande vulcano attivo del mondo, che copre metà della Grande Isola delle Hawaii e che ora classificato al livello giallo della scala di allarme.