La Repubblica Ceca, la Germania, la Polonia e altri paesi dell’Europa centrale stanno affrontando una situazione di grave siccità, che nel primo caso non ha precedenti – lo dicono i dati – nei precedenti 500 anni!
La configurazione barica prevalente dell’ultimo periodo, che sta proponendo costantemente depressioni atlantiche sull’Europa sudoccidentale, sta penalizzando queste Nazioni laddove la primavera rappresenta una stagione tipicamente burrascosa perché fatta di abbondanti precipitazioni e frequenti temporali.
La situazione più preoccupante, come detto, è attualmente nella Repubblica Ceca. Stiamo parlando di un disastro climatico che ha una conseguenza immediata: perdite milionarie nel comparto dell’agricoltura, stimabili tra i 350 e 427 milioni di di euro.
Se parliamo della Germania, peraltro avevamo già affrontato l’argomento, la scarsità di precipitazioni sta mettendo in crisi la portata dei principali fiumi del Paese e conseguentemente sta causando enormi problemi al trasporto fluviale. Il servizio meteorologico tedesco, facendo riferimento al mese di aprile 2020, ci fa sapere che è stato il terzo aprile più secco e soleggiato di sempre, peraltro con condizioni simili che si stanno replicando anche a maggio.
I ricercatori dell’Institute for Global Change Research dell’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca e l’Università di Mendel a Brno, stimano un deficit medio di precipitazioni pari a 400 millimetri. Per raggiungere livelli normali, ovvero valori medi del periodo 1961-2000, ci vorrebbe due volte questo quantitativo di pioggia.
La regione sudorientale della Dobrogea e la regione orientale della Moldavia sono state le più colpite. Nella vicina Ucraina, l’approvvigionamento idrico è al livello più basso degli ultimi sei anni.