L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) ha recentemente recentemente rilasciato una classifica ufficiale degli eventi meteorologici più letali della storia: fulmini, cicloni tropicali, tornado e grandinate.
Nel dicembre 1975 un fulmine uccise 21 persone nello Zimbabwe: si verificò in un’area dove le abitazioni non erano certo state costruite in modo da poter resistere ai fulmini. In realtà, sempre secondo il WMO, il 90 per cento degli edifici sub-sahariani – in particolare le case – non sono sicure rispetto a fenomeni di questo tipo.
Un altro disastro legato ai fulmini avvenne nel 1994 su Dronka e dintorni. Il fulmine distrusse tre serbatoi d’olio e gasolio di 5 mila litri che servivano ad alimentare aeromobili. Il materiale che venne rilasciato raggiunse il centro abitato e le zone limitrofe.
Passiamo alla grandine: su Moradabad, India, chicchi grandi come arance distrussero tantissimi edifici. Molte persone che si trovavano all’aria aperta persero la vita a causa di traumi letali, anche 1600 capi di bestiame tra bovini, ovini e caprini furono letteralmente falcidiati.
Il ciclone che colpì il Bangladesh il 12-13 novembre 1970 causò la morte di centinaia di migliaia di persone: stime non ufficiali parlano di 300-500 mila vittime. La maggior parte dei morti furono causati dalle inondazioni lungo la baia del Bengala.
Il tornado dell’aprile del 1989, sempre in Bangladesh, provocò 12 mila feriti feriti e distrusse due città lasciando oltre 80000 senza tetto. Il tornado aveva un diametro di circa 1 miglio.