Quella che vi proponiamo è un’analisi meteo climatica frutto di un attento monitoraggio dei più importanti indici rappresentanti delle più complesse dinamiche atmosferiche.
Chi ci segue sa che da tempo si parla di “bivio”, un bivio che proprio in questo periodo ci avrebbe supportato nel tentativo di stilare un trend stagionale di massima. Or bene, i timori esposti ultimamente si stanno concretizzando e stiamo parlando del temibile rinforzo del “Vortice Polare”.
Ma più che sul rinforzo, statisticamente plausibile, quel che più preoccupa è che la vigoria osservabile ad alta quota (Stratosfera) pare in grado di propagarsi su tutta la colonna d’aria (pertanto alle quote inferiori, ovvero alla Troposfera). Finora la troposfera era stata in grado di procedere per la sua strada e speravamo che potesse continuare in quella direzione, invece probabilmente non sarà così.
Che significa? Beh, la letteratura scientifica in materia – vi sono autorevoli e numerosi studi – dice che quando il Vortice Polare è ben strutturato a tutte le quote determina uno schiacciamento delle Alte Pressione alle medie latitudini mentre il freddo resta relegato a settentrione. Peraltro il condizionamento stratosferico può protrarsi per 40-60 giorni, limitando al lumicino le dinamiche invernali alle nostre latitudini.
A questo punto lo spazio di manovra è davvero minimo, ci vorrebbe un miracolo per evitare un gennaio decisamente anonimo. La speranza è che la troposfera sia in grado di proporci con dinamicità come accaduto ultimamente, o che nuovi intensi disturbi verso il Vortice Polare siano in grado di sovvertire quella che a questo punto rischia di rivelarsi l’ennesima deludente stagione.