Sembra quasi fantascienza, eppure nello scorso secolo è capitato che le temperature calassero a picco, in occasione delle ondate di gelo storiche, non solo al di sotto dei -20°C ma persino a -30°C. E parliamo di valori misurati in pianura, non in qualche dolina o in vette d’alta quota.
L’ultimo grande evento gelido, capace di registrare temperature glaciali estremi, risale al febbraio 2012. Non certo il gennaio 2017, quando il grande gelo colpì soprattutto il Centro ed il Sud, facendo raggiungere temperature storiche in alcune località, ma non certo punte così rigide in pianura come quelle che si possono misurare al Nord.
I picchi di gelo estremo, storicamente, si sono misurati sulla Val Padana, spesso in condizioni di calma di vento o di effetto albedo. Nel febbraio 2012 si sfiorarono i -25°C in pianura su qualche landa tra torinese e cuneese (valori ufficiali davvero registrati da ARPA).
L’ondata di gelo probabilmente più intensa dello scorso secolo fu quella che caratterizzò l’inverno 1929, tra gennaio e febbraio, quando non solo gelarono i fiumi del Centro Europa, ma anche quelli del centro Nord Italia.
Il grande gelo del 1929 vede gelare il Po con uno spesso ghiaccio, da consentire alle persone di camminarvi sopra. Il gelo nel Po, nel secolo scorso, si è formato varie volte, formando una banchisa così spessa che il grande fiume poteva essere attraversato da una parte all’altra.
All’epoca dei fatti, non c’era un monitoraggio di stazioni meteo come è possibile osservare ora, ma alcuni documenti indicano che durante il lungo periodo gelido del 1929, così come nel 1956 e 1985, in alcune località della bassa Valle Padana, la temperatura scese a circa -30°C.