Il freddo intenso nei bassi strati, dovuto all’aria continentale siberiana, tende ad innescare instabilità quando scorre sulla superficie marina ben più temperata. Ciò favorisce rovesci nevosi anche intensi lungo la costa, che possono favorire ingenti accumuli in breve tempo come accaduto soprattutto sulle Marche.
Ma altra neve è attesa nelle prossime ore e per la giornata di martedì 27 febbraio, quando ancora affluirà aria gelida ad investire le regioni adriatiche. La mappa della previsione delle precipitazioni ci mostra come le aree costiere potrebbero risentire di rovesci di neve rilevanti.
Questa è una situazione meteo piuttosto particolare, che ha delle similitudini con il famoso Lake Effect Snow sui Grandi Laghi nord-americani, che si verifica quando aria gelida artica irrompe sui vasti bacini lacustri, sollevando in maniera repentina e violenta l’aria più tiepida ed umida presente in superficie.
Si assiste così alla rapida genesi di nubi cumuliformi, talvolta consistenti, capaci di scaricare rovesci di neve particolarmente intensi lungo le coste sopravvento ed immediato entroterra. Il massimo dell’instabilità si manifesta quando si genera addirittura il temporale nevoso.
Maggiore è la differenza di temperatura tra l’aria fredda in arrivo e la superficie dell’acqua, maggiori sono i contrasti che determinano la genesi di nuvolosità e conseguenti fenomeni precipitativi nevosi capaci di risultare particolarmente intensi.
Anche sul Mar Mediterraneo si può verificare un fenomeno simile, sebbene con molta rarità data la maggiore cronica difficoltà delle masse d’aria gelide continentali a sfondare fin sul Mare Nostrum. Questo fenomeno si può osservare più facilmente in Adriatico.
Da tutto questo nome di “Adriatic Sea Effect Snow”. Un evento particolarmente significativo risale al dicembre del 2010, ma non è escluso che nei prossimi giorni il Mar Adriatico possa produrre la neve e ciò strettamente connesso a quanto sarà gelida l’aria in arrivo da NE a livello del suolo.