Dopo un marzo dal sapore di aprile e un aprile dal sapore di maggio, la primavera decide di fare non uno ma due passi indietro.
Iniziamo col dire che le festività pasquali saranno salve, con clima mite, soleggiato al Nord-Ovest e Sardegna e più variabile sul resto d’Italia, con rischio acquazzoni e temporali al Nord-Est e nelle zone interne del Centro-Sud per l’arrivo di un impulso instabile da nord.
Ma è dopo Pasqua che ci sarà il grande cambiamento. Aria di origine artica, sfruttando lo scivolo di un blocco anticiclonico sulle Isole Britanniche, si getterà verso Sud e scavalcherà l’arco alpino. A partire da martedì le temperature subiranno un drastico calo, che su alcune zone interne potrà raggiungere i 10/15°C rispetto ai valori attuali. Di notte potranno tornare le gelate a bassa quota, specie nei fondovalle alpini e nelle conche appenniniche. Si formerà un’area di bassa pressione sul Centro Italia che tenderà a traslare verso i Balcani e che causerà nevicate fino a quote collinari.
Sarà un ritorno indietro della stagione di un paio di mesi e durerà alcuni giorni. Successivamente ci sarà un tentativo di rimonta dell’anticiclone da ovest, ma perdureranno insidie artiche con lo scivolamento di masse d’aria fredda lungo i confini alpini orientali. Infine, verso fine mese, potrebbe arrivare, finalmente, un’intensa saccatura atlantica. Ma su questa tendenza a lungo termine sarà bene tornare in seguito.