CLIMA E METEO: il fenomeno del Nino, il riscaldamento delle acque del Pacifico Equatoriale, è in grado, quando raggiunge una certa soglia di intensità, di sconvolgere il clima mondiale, ed anche di fare salire decisamente le temperature globali.
Lo abbiamo visto nell’ultimo episodio del Nino, quello del 2015-16, il più intenso dal 1998, quando le temperature della Terra si sono innalzate fino ad un picco massimo calando, poi, lentamente dopo la metà del 2017.
Il tutto provocando anche fenomeni estremi in molte zone della Terra.
Il Nino di quest’anno, dopo una partenza sparata nel mese di Ottobre, è tornato un po’ sui suoi passi, tuttavia è presente un riscaldamento con anomalia di circa +0,8°C (si parla di El Nino quando la zona Equatoriale Centrale del Pacifico presenta un’anomalia superiore ai +0,5°C).
Osservando il grafico di previsione successivo, dove vengono mostrate le previsioni di un notevole numero di modelli differenti, dovrebbe prendere piede un Nino moderato, con anomalia di circa +1,1°C, che, dopo il massimo nella stagione invernale, dovrebbe gradualmente decadere nei mesi successivi, permanendo, debole, fino alla prossima estate.
In definitiva, la probabilità di avere un fenomeno del Nino nel prossimo trimestre invernale è del 95%, mentre quella di averlo nella stagione estiva cala al 66%.
In ogni caso un Nino di portata moderata dovrebbe avere effetti ben più contenuti sul clima mondiale, rispetto all’eccezionale episodio del 2015-16; probabilmente la sua influenza sul clima italiano sarà molto debole, e quella sul clima estivo sul Mediterraneo sarà quasi nulla.