Negli anni ’80 l’ultima parte di novembre ha avuto talvolta caratteristiche pienamente invernali. Nel novembre 1980 il freddo giunse addirittura ad inizio mese, mentre nel 1988 il freddo si fece sentire dall’inizio della terza decade mensile, quando su buona parte d’Europa si concretizzarono gli effetti di una esagerata presenza di aria gelida sulla Russia.
Sulla Russia Europea, dove insisteva una profonda circolazione ciclonica, si avevano valori sino a -26°C a 850 hPa. Una depressione attiva sull’Italia fece affluire masse d’aria molto fredda nel nostro Paese, con valori che si portarono tra i -6°C ed i -8°C ad 850 hPa nelle regioni del Nord (-12°C nelle Alpi centro orientali).
Ciò comportò freddo da record anche nel nostro Paese, tra il 20 ed il 25 novembre di trent’anni fa sia sulle Alpi che sull’Alto Appennino. Fra i record segnaliamo in montagna Plateau Rosa (-29.1°C il 22 novembre), Monte Cimone (-17.0°C il 23 novembre), Passo della Cisa (-10.3°C il 24 novembre).
Molte altre località stabilirono record di freddo, soprattutto al Nord: Milano Malpensa -13.6°C, Piacenza -9.1°C, Udine Rivolto -8.4°C, Brescia Ghedi -8.2°C, Ronchi dei Legionari -7.4°C, San Pietro Capofiume -7.3°C, Frontone -4.2°C, Trieste -1.5°C, Isola d’Elba Monte Calamita -1.0°C.
Negli ultimi giorni del mese si registrò un aumento della pressione atmosferica sull’Italia, mentre una profonda circolazione di Bassa Pressione proseguì ad agire in Russia, richiamando stavolta aria artica, meno fredda di quella siberiana. Tutto il periodo ebbe caratteristiche da pieno inverno nel Continente europeo.