Ultimamente i modelli matematici di previsione hanno lanciato interessantissimi segnali verso il freddo. A dire la verità sino a qualche giorno fa si potevano evincere scenari meteo climatici fortemente invernali, addirittura a tratti era comparso il gelo siberiano.
Evoluzione, diciamolo subito, plausibile qualora determinate dinamiche atmosferiche dovessero effettivamente andare in porto tuttavia è giusto dirvi che il Vortice Polare potrebbe essere in grado di assorbire l’onda d’urto proveniente dalle onde di pressione troposferiche. Vedremo, questi sono discorsi che affronteremo a tempo debito.
In questa sede stiamo focalizzando l’obbiettivo nel medio termine e il medio termine sembra suggerirci interessanti prospettive. Anzitutto le attuali anomalie termiche positive – imponenti – che stanno coinvolgendo l’Europa orientale verranno spazzate vie. Nell’ottica degli equilibri termodinamici ci sta, nel senso che quando si viene a creare un forte squilibrio è assai probabile che l’anomalia presente venga ricucita da un’anomalia di segno opposto.
Se osserviamo insieme la mappa relativa proprio alle anomalie termiche a circa 1500 metri di quota ci rendiamo conto che tra qualche giorno le temperature verranno letteralmente capovolte. La data è quella del 29 dicembre e si evince chiaramente come il freddo sia destinato ad invadere non soltanto l’Europa orientale ma anche gran parte delle nostre regioni.
Le anomalie più forti potrebbero realizzarsi sulle adriatiche centro meridionali e al Sud Italia, laddove le temperature potrebbero deviare dalla media trentennale di riferimento (1979-2010) di 6-7°C. Da valutare, in corso d’opera, l’eventuale intervento di precipitazioni che qualora dovessero verificarsi – soprattutto a causa dello stau appenninico – potrebbero assumere carattere nevoso a bassa quota.
Nelle regioni occidentali, invece, le anomalie risulterebbero decisamente più contenute: non più di 1-2°C. Ciò perché, lo si nota chiaramente, la vicinanza dell’Alta Pressione – sull’Europa occidentale – limiterebbe l’avanzata del freddo in quella direzione.
Stiamo comunque parlando di dinamiche prettamente invernali, dinamiche che potrebbero replicarsi a inizio 2020. Ma di ciò avremo modo di parlarne più in là.
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