CLIMA E METEO: si sta discutendo in questi giorni sugli effetti del Global Warming, sull’aumento di danni provocati dal riscaldamento globale.
Infatti il riscaldamento previsto, dovuto alle attività antropiche, dovrebbe incrementare il numero di fenomeni naturali estremi, aumentando quindi i danni e, teoricamente, anche le vittime.
In realtà se il numero di danni è davvero elevato, e questo è dovuto sia alla maggiore presenza dell’uomo sui territori, dall’espansione delle città e delle zone abitate, nonchè delle costruzioni ed infrastrutture, il numero diretto delle vittime causate dagli eventi naturali appare in forte calo.
Il grafico seguente è estratto da un database di tutti gli eventi naturali catastrofici accaduti negli ultimi 100 anni.
In pratica notiamo che, a partire dal 1920, mentre tutte le vittime causate da eventi quali terremoti, eruzioni vulcaniche, tsunami, ed altri eventi geologici sono pressoché stazionarie con lievi oscillazioni, invece tutte le vittime causate da inondazioni, tempeste, temperature estreme, alluvioni, siccità ed incendi, sono crollate decisamente.
Il crollo massimo del numero delle vittime è intervenuto nei sessant’anni dal 1920 al 1980.
Probabilmente grazie allo sviluppo delle tecnologie e dei metodi di costruzione in sicurezza, della diffusione delle regimazioni delle acque piovane, ed altro.
Ma anche tra il 1980 ed il 2010 il numero di vittime dovute ad eventi climatici estremi è in ulteriore lieve calo.
Dunque sembra che gli eventi meteorologici estremi abbiano sempre meno impatto sul numero di vittime, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie di protezione degli esseri umani.