Occhio del ciclone ben centrato nella carta di analisi al suolo di oggi. Il suo valore barico di 959 hPa ne è il cuore. Da esso si protrae un lungo fronte freddo che, seguendo la circolazione depressionaria atlantica, impatta contro la vasta area altopressionaria centro-meridionale europea.
L’elevato gradiente pressionario, che risulta tra questa falla ciclonica e la vetta russa a 1042 hPa, favorisce la risalita del flusso di aria mite delle correnti sud-occidentali sino alla Russia. Aria mite proveniente dall’alta pressione azzorriana, il cui picco risiede sulla Penisola Iberica (1032 hPa). Questa, dopo aver liberato l’Italia dalle perturbazioni della scorsa settimana, cerca di contrastare la discesa ciclonica atlantica sui territori francesi. La vasta distanza tra le isobare sull’Italia, a differenza della settimana scorsa, evidenzia la scarsa circolazione atmosferica e la diminuzione diffusa di umidità.
La perturbazione atlantica sopraccitata investe interamente le Isole Britanniche, spingendo corpi nuvolosi densi sulla Francia fino ad isolate velature sulle Alpi.
Il fronte freddo impatta contro la superficie altopressionaria sul Canale della Manica. Piogge fitte in Francia e temporali diffusi in Gran Bretagna sono il risultato del violento scontro. I cumuli di retroguardia al fronte, provenienti dalla Groenlandia, danno nuova linfa alle precipitazioni sui settori occidentali inglesi.
Alta pressione diffusa sull’Italia. A causa di una nuova risalita di aria umida dalla Tunisia e dalla Libia si riscontrano nuove ed isolate perturbazioni nella parte meridionale della Sicilia. Permane una residua umidità marittima tra la Liguria e l’alta Toscana. Nel resto dell’Italia tempo asciutto e sereno.