Una nuova accelerazione dell’attività stromboliana si registrata dalla scorsa notte sull’Etna, con l’emissione di cenere vulcanica dal Nuovo Cratere di Sud Est. La fase esplosiva ha prodotto l’innalzamento di una nuova di cenere fino a 4500 metri d’altezza, poi dispersa dalle correnti d’alta quota verso sud.
Il fenomeno, secondo l’Ingv-Oe di Catania, ha avuto una forte diminuzione verso l’alba dopo circa tre ore con l’emissione di cenere confinata tutta nella zona sommitale del vulcano. Non sono mancati spettacolari lanci di materiale lavico incandescente.
Non ci sono state variazioni invece in merito all’attività esplosiva al cratere Voragine, dove si verifica una periodica emissione di cenere che si disperde rapidamente in prossimità dell’area sommitale. L’ampiezza del tremore vulcanico, che deriva dal Nuovo Cratere di Sud Est, è in decremento e ora è su valori medi.
L’ultima significativa attività dell’Etna era stata registrata anche il 9 maggio scorso. In quell’occasione, il Cratere La Voragine ha emesso nuvole di cenere a forma di cuore. Ancor prima, il 30 aprile ancora il cratere Voragine diede spettacolo in piena notte, con l’eruzione visibile anche da Catania.
Nel complesso l’attività vulcanica va avanti, tra alti e bassi, dalla fine della scorsa estate, coinvolgendo tutti e quattro i crateri sommitali, talvolta anche tutti insieme. L’Etna è il più alto vulcano attivo in Europa. L’Unesco l’ha inserito tra i beni Patrimonio dell’umanità.