Il riscaldamento globale, lo dicono autorevolissimi studi scientifici, sta alterando pesantemente alcuni parametri bioclimatici del Pianeta.
La sua influenza sui processi convettivi è stato analizzato da un gruppo di ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) i quali sostengono che l’aumento della temperatura globale genera più energia in atmosfera, energia che poi viene utilizzata per generare temporali e ondate di maltempo sempre più intense in tutto l’emisfero settentrionale.
L’innalzamento delle temperature si traduce in più energia convettiva disponibile quale conseguenza dell’aumento del tasso di evaporazione e dei contrasti termici.
Il surplus energetico puà essere utilizzato per generare tempeste e altri processi convettivi locali, ma quel che più preoccupa è che secondo gli autori dello studio porterebbe allo sviluppo di cicloni extratropicali più deboli e ora vi spiegheremo il perché di tali preoccupazioni.
Solitamente i cicloni extratropicali si sviluppano durante la stagione estiva favorendo un ricambio delle masse d’aria, l’eventuale indebolimento causerebbe un innalzamento dei livelli di inquinamento atmosferico nelle aree urbane. L’altro elemento non trascurabile è il seguente: il riscaldamento globale sta portando i cicloni extratropicali verso i poli del pianeta, indebolendoli, mentre i cicloni tropicali stanno diventando sempre più violenti.
Come saprete i cicloni extratropicali si nutrono del gradiente orizzontale di temperatura, ovvero della differenza delle temperature tra latitudini nord e sud. Sia il gradiente di temperatura che l’umidità atmosferica producono una certa quantità di energia essenziale per i processi convettivi atmosferici.
D’altra parte, maggiore è il gradiente tra i poli e le zone equatoriali, più è probabile che si formi un ciclone extratropicale.
Poiché negli ultimi decenni l’Artico si è riscaldato più velocemente rispetto al resto della Terra, il gradiente di temperatura orizzontale dell’atmosfera si è ridotto, il che spiega questa evoluzione della circolazione planetaria globale.
L’analisi dei dati ha mostrato che dal 1979 in poi l’energia disponibile per i cicloni extratropicali è scesa del 6%, mentre l’energia che potrebbe alimentare i temporali o comunque i fenomeni convettivi locali è aumentata del 13%.