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Il modello GFS verrà aggiornato il prossimo 20 marzo con la nuova versione FV3. Si tratta di un cambiamento importantissimo che arriva circa due anni dopo che il NOAA annunciò l’inizio dell’elaborazione quale risposta alle carenze che l’attuale versione ha manifestato rispetto ad altri modelli e in modo particolare rispetto all’europeo ECMWF. Uno dei casi più sorprendenti è rappresentato dalla previsione al dettaglio dell’uragano Sandy.
In realtà l’esordio sarebbe dovuto avvenire prima, ma il ritardo è stato inevitabile a causo del blocco delle attività amministrative USA.
In teoria dovrebbe fornire un migliore livello di precisione e di efficienza nella rappresentazione dei processi atmosferici rendendo possibili simulazioni e modellizzazioni sinora sconosciute agli altri modelli fisico-matematici.
Sebbene il modello non sia ancora ufficialmente in esecuzione, il NOAA sta già confrontando la vecchia versione con la nuova.
Tra gli esperti che hanno lavorato al modello c’è Eric Berger il quale sostiene che la nuova versione dovrebbe lavorare un po ‘meglio del vecchio GFS, ma non sarebbe in grado di arrivare al primo posto. In una scala di performance modellistiche salirebbe dal 4° al 3° posto. I migliori risultati sarebbero stati ottenuti nella previsione dei cicloni tropicali nei primi cinque giorni.
Tra i punti deboli del nuovo GFS tenderebbe a enfatizzare le precipitazioni e le temperature notturne, ciò detto gli obbiettivi del NOAA sarebbero i seguenti:
Un sistema unificato per migliorare l’accuratezza della previsione da 8 a 10 giorni.
Migliorare la previsione della traiettoria e dell’intensità degli uragani.
Estendere le previsioni da 3 a 4 settimane così da giungere alla previsione di eventi estremi entro 14 giorni.