In rete girano immagini apocalittiche come lo sono tutti gli incendi che si avvicinano a case, a città, attraversano strade, specie se densamente trafficate come lo è la A1 all’altezza di Orte.
In Italia, la situazione vista da qui sembra essere fuori controllo: ogni giorno ci sono notizie incendi da ogni parte d’Italia, e se la responsabilità dell’uomo che li appicca, incidono fortemente ancora una volta la siccità ed il caldo, ovvero le condizioni meteo climatiche estreme, che sono ideali per l’espandersi dei grossi incendi.
Scrive corriere.it: “ancora un incendio pauroso lungo l’autostrada nei pressi di Roma, ancora code chilometriche e disagi per gli automobilisti in viaggio sull’A1. Dopo il caos del 17 luglio, torna dunque l’incubo delle fiamme. Fra Orte e la Diramazione Roma Nord a causa di un rogo che ha coinvolto anche una macchina”.
Insomma, ci troviamo ancora una volta di fronte ad un incendio che coinvolge centinaia di persone. E trovarsi bloccati in autostrada con un incendio è come stare intrappolati.
In Italia abbiamo un’efficiente macchina die soccorsi, ma gli incendi non si possono prevedere, e poco si può fare nella prevenzione di fronte a grandezze come la siccità estrema ed il caldo molto intenso.
Probabilmente con condizioni così estreme sarebbe utile un monitoraggio live che suggerisca agli automobilisti di uscire prontamente per strade sicure dalle vie di comunicazione bloccate, ma il fuoco viaggia rapidamente, e la situazione evolve in pochi attimi.
Concludendo, serve un cambiamento di questo clima estivo, ci serve un’attenuazione degli eccessi di calura, un peggioramento del tempo perché è di grande importanza più di alcuni giorni persi al mare che la situazione si normalizzi.