Quando si ha ragione solitamente ci si atteggia come pavoni prendendosi – giustamente – i meriti di una previsione. Ma stavolta no, non vogliamo prenderci alcun merito tantomeno pavoneggiare. Quando le condizioni meteo climatiche creano patemi d’animo, quando portano vittime e disastri idrogelogici c’è poco da sorridere.
L’umiltà non deve mai mancare, soprattutto in un mestiere come il nostro e soprattutto in certe situazioni. Purtroppo, dati e statistiche alla mano, ipotizzare un novembre così turbolento era relativamente semplice (anche se di semplice, in meteorologia, non c’è proprio nulla). Sapevamo fin troppo bene che anomalie pesanti quanto quelle di ottobre avrebbero creato i presupposti per qualcosa di pericoloso.
Le anomalie di segno opposto (dal caldo siamo passati al freddo, dalla siccità siamo passati alle piogge estreme) non si sono fatte attendere. Chissà che perlomeno siano servite a riequilibrare la situazione, chissà che siano servite a smaltire l’energia termica in eccesso accumulatasi nel Mediterraneo. Non tutta, ma una gran parte sì.
A chi ci domanda cosa dobbiamo aspettarci da qui in avanti non possiamo far altro che rispondere “calma”. E’ prematuro parlare d’inverno, o meglio, è prematuro parlare del trimestre invernale. Perché un’idea su dicembre in realtà c’è già e l’abbiamo presentata in svariate occasioni. L’idea è quella di una spiccata dinamicità invernale, che potrebbe alternare irruzioni fredde a momenti di relativo bel tempo.
Però attenzione, non dobbiamo dimenticarci di quello che sta succedendo all’atmosfera. Perché il Vortice Polare è estremamente disturbato, ora anche a livello stratosferico. Perché queste dinamiche potrebbero o determinarne un collasso oppure provocarne un rafforzamento. La prima ipotesi potrebbe tradursi in un inverno memorabile, la seconda in un inverno insulso. O nero o bianco, c’è poco da dire.
Per molti di voi fare una previsione di questo tipo potrebbe non avere senso, ma dovete considerare che in questo periodo avvengono dei veri e propri sconvoglimenti atmosferici. Si passa dalla configurazione del semestre caldo alla configurazione del semestre invernale, si passa dall’Alta Pressione estiva del Polo Nord alla situazione diametralmente opposta ovvero alla comparda dell’enorme Vortice Polare. Ecco perché non è facile stilare trend stagionali, ecco perché i modelli che lo fanno potrebbero prendere cantonate epocali.
A nostro avviso, lo ripetiamo, dicembre sarà un mese tutt’altro che calmo. Potrebbe essere tumultuoso fin da subito, col freddo e la neve già nella prima settimana.