Impera nell’immagine di analisi al suolo il violento vortice ciclonico islandese a 974 hPa. Il suo fronte freddo, spinto dagli incessanti venti gelidi marittimi groenlandesi, sovrasta la Gran Bretagna ed impatta contro il braccio orientale della rinvigorita alta pressione atlantica (1044 hPa).
Il blocco altopressionario mitteleuropeo è traslato verso nord-est (1022 hPa) andando ad impattare contro la propulsiva discesa gelida scandinava capitanata dalle depressioni artiche a 990 hPa.
Il settore meridionale continentale è soggetto al transito di alcuni lembi depressionari mobili (1015 hPa) sospinti dai venti umidi oceanici.
Maestoso esercito cumulonembico gelido si avvicina verso le coste settentrionali scozzesi andando ad alimentare la fitta nuvolosità fredda del fronte associato sovrastante le Isole Britanniche.
L’alta pressione azzorriana non riesce a penetrare sul continente europeo, trovando oltre all’ostacolo gelido islandese in discesa da nord, anche una galoppante depressione marocchina in risalita da sud, che gli impedisce di raggiungere la Penisola Iberica.
L’Italia ed i Balcani rimangono così senza la protezione anticiclonica, sovrastati da nubi basse ricche di umidità e leggeri piovaschi. Il settore tirrenico mostra segnali di schiarite, anche se le nubi nordafricane sono alle porte.
Sul settore orientale europeo spiccano le nubi stratiformi gelide cariche di neve sopra la Polonia, evidenziando la profondità del fronte freddo scandinavo e dei venti artici associati.