Godiamoci queste ultime ore di bel tempo perché a quanto pare sta per cominciare un periodo meteo turbolento. Dopo l’irruzione artica dello scorso weekend un’altra ondata di freddo si appresta a condizionare le nostre regioni.
Freddo che stavolta non sarà così violento e che avrà una traiettoria decisamente più orientale – andando a colpire maggiormente Balcani e Grecia – ma l’effetto più eclatante ed evidente sarà quello della genesi di un’ampia struttura ciclonica.
Struttura che si espanderà in direzione ovest, quindi verso l’Italia, provocando un peggioramento a partire dalla giornata di domenica. Come sempre dobbiamo dirvi che i dettagli previsionali andranno valutati in corso d’opera, per il momento possiamo continuare a stilare scenari di massima ipotizzando aree maggiormente colpite dai fenomeni. Osservando i più autorevoli modelli matematici di previsione saranno le regioni del Centro Sud e le due Isole Maggiori a patire maggiormente.
In particolare occhio alle regioni adriatiche, laddove le precipitazioni potrebbero persistere più a lungo e assumere localmente carattere di forte intensità. Ci aspettiamo dei temporali, intensi, soprattutto in un primo momento per via dei contrasti termici che scaturiranno tra il freddo in arrivo e l’aria decisamente mite preesistente. Ragion per cui non mancherà occasione per grandinate e colpi di vento.
Poi avremo la neve, che potrebbe cadere lungo la dorsale appenninica addirittura attorno ai 1000-1200 metri. Per l’eventuale coinvolgimento delle altre regioni occorrerà riaggiornarsi. Ora proviamo a dare un’occhiata allo step evolutivo successivo in quanto foriero di ulteriori piogge.
Però attenzione, stavolta si tratterebbe di piogge provenienti dall’Oceano Atlantico in quanto la lacuna barica che si andrebbe a scavare sul Mediterraneo richiamerebbe perturbazioni da ovest. Le ultimissime proiezioni modellistiche ci dicono che la crisi potrebbe protrarsi ben oltre il 20 maggio, andando letteralmente a sovvertire le proiezioni di 24 ore fa le quali ipotizzavano una ricucitura anticiclonica africana.
Ricapitolando: prima freddo e maltempo (forti precipitazioni e temperature inferiori alle medie stagionali), poi ancora maltempo ma con temperature in rialzo. Infine ci sarà da valutare l’eventuale coinvolgimento delle regioni meridionali da parte di un promontorio anticiclonico nord african, ipotesi che ad oggi è contemplata da qualche centro di calcolo internazionale.