Vortice Polare piglia tutto? Sì, no, forse. Non si può certo dire che la monotonia anticiclonica stia levando spunti d’interesse alle nostre analisi. Analisi meteo climatiche orientate al lungo termine, questo è vero, una materia che sappiamo essere estremamente volubile ed estremamente complessa.
Ma non ci stiamo inventando nulla, attenzione, che sia chiaro. Se guardiamo le mappe previsionali, quelle per intenderci che usiamo giornalmente per valutare le dinamiche lungo l’intera colonna dell’atmosfera, si scorgono dei segnali molto, molto interessanti. Al momento sono segnali, che qualcuno potrebbe paragonare ai “segnali di fumo” in lontananza. Ma potrebbe esserci qualcosa di concreto, un accampamento invernale all’orizzonte tutto da scoprire.
L’ultima decade mensile potrebbe rappresentare lo spartiacque ideale, ma per cosa? Partiamo da un presupposto. Avete letto, in giro qua e là, che gli USA occidentali stanno per essere colpiti da un’ondata di freddo epocale? Ecco, questo è un qualcosa che non capita tutti i giorni. Ora vi starete chiedendo: che c’entra con noi? Al momento poco, ma in futuro potrebbe avere ripercussioni anche sulle nostre condizioni meteo o meglio, sulle condizioni meteo climatiche europee.
Quando un’ondata di freddo, dettata per capirci dal Vortice Polare – che notoriamente è più vicino agli Stati Uniti – si spinge a quelle latitudini proiettando aria calda sugli Stati Uniti orientali, subentrano modifiche sostanziali all’impianto circolatorio che tramite pronunciate ondulazioni del getto d’aria d’alta quota può sfociare in variazioni altrettanto eclatanti anche in Europa.
L’ultima decade mensile potrebbe rappresentare proprio il momento ideale per un’accelerazione invernale. E se ve lo diciamo è perché anche nelle code dei principali modelli fisico matematici si notano spunti freddi non trascurabili. Soprattutto nella distribuzione dei centri di pressione, che potrebbero portare pian piano a un trasferimento della massa principale del Vortice Polare nell’area russo-siberiana.
Insomma, piano nel dare per finito un Inverno appena iniziato. E’ vero, l’Alta Pressione non lascia molto spazio all’immaginazione ma non possiamo limitarci alla mera osservazione del determinismo. Dobbiamo cercare di guardare oltre, di provare a interpretare le dinamiche atmosferiche per provare a carpire dei segnali sul prosieguo stagionale e quei segnali, ancora oggi, continuano a dirci che l’Inverno non è finito.