Come ogni anno, al 15 ottobre, molte amministrazioni comunali danno il via libera alla stagione dei riscaldamenti. Le temperature quasi estive di questi giorni hanno indotto però diversi primi cittadini a lanciare un appello: non accendete i riscaldamenti, che sono anche causa dei forti inquinamenti cittadini.
In base alle norme di legge, i caloriferi possono essere accesi fino ad un massimo di 14 ore al giorno, ma moltissimi comuni (fra i quali Milano) hanno chiesto ai cittadini di tenerli spenti se non strettamente necessario, viste le temperature molto sopra media che dovrebbero perdurare per il resto della settimana.
Numerose amministrazioni comunali, fra quelle che in base alla legge possono attivare i riscaldamenti dal 15 ottobre, hanno deciso di tenere spenti i riscaldamenti negli edifici pubblici a eccezione di Nidi, Scuole dell’Infanzia, Residenze per anziani e Centri per persone con disabilità.
Tali appelli sono stati accolti favorevolmente dalle associazioni ambientaliste. Finalmente i sindaci si dimostrano attenti e sensibili al fattore ambientale e ai rischi per la salute connessi al riscaldamento globale e all’inquinamento.
Evitare l’accensione dei caloriferi può in parte aiutare a non peggiorare la qualità dell’aria. I dati delle centraline ARPA sono molto chiari sulla prima emergenza smog stagionale, almeno in Val Padana. Quasi una certezza considerato il meteo che è dominato dall’alta pressione e dall’assenza di venti.
Di certo non si può risolvere così il grave problema dell’inquinamento che affligge il catino padano, notoriamente fra le aree del Pianeta dove le polveri sottili ristagnano maggiormente, ma almeno limiteremo di introdurre in atmosfera ulteriori veleni.