Sulla base dei dati elaborati dall’Isac-CNR, il mese di aprile è risultato il più caldo per l’Italia degli ultimi 200 anni, cioè da inizio rilevazioni, con un’anomalia pari a ben +3.5°C sull’intero territorio nazionale rispetto alla media del trentennio di riferimento 1971-2000.
Aprile si è rivelato d’altronde un mese pressoché estivo sull’intera Penisola, soprattutto al Centro-Nord, ma anche in Europa. Si sono raggiunte temperature localmente record, ma a far la differenza è stata la persistenza del caldo che ha portato lo scorso mese di aprile ad essere il più caldo della storia.
Fra i mesi d’aprile più caldi, dopo quello del 2018, troviamo quelli del 2007, 2011 e 2016. Fa riflettere il fatto che i quattro mesi d’aprile più caldi in assoluto, in una serie d’oltre due secoli, li ritroviamo negli ultimi 11 anni. Numeri davvero difficili da essere messi in discussioni per i negazionisti del global warming.
Il caldo di stampo estivo è andato a braccetto con un prevalente dominio anticiclonico. Si è quindi avuta meno pioggia del normale su gran parte della Penisola. Solo su Nord-Ovest e Sardegna le precipitazioni sono risultati più conformi a quelle normalmente attese in aprile.