Il parametro meteo che più utilizziamo per mostrare ai lettori il tempo è la quota di geopotenziale a 500 hPa: essa è un utilissimo indicatore che ci dice i binari su cui scorrono i fronti.
In realtà, la faccenda è un po’ più complessa, ma non vogliamo addentrarci troppo in parametri tecnici, pertanto in ottima approssimazione possiamo affermare che i fronti seguono le curve del geopotenziale.
Carta del geopotenziale, scelta arbitrariamente a titolo di esempio.
I nostri lettori saranno anche accorti che lo utilizziamo per eventuali ondate di caldo, pertanto c’è una stretta correlazione tra questo parametro meteo e la temperatura al suolo. Tutto vero, in estate: in autunno è possibile che ci siano piccole variazioni, mentre in inverno tal parametro va preso estremamente con cautela, poiché, in caso di anticiclone, esiste il noto fenomeno dell’inversione termica, cioè fa molto più caldo in quota che al suolo.
Tale caratteristica è molto tipica del periodo novembre-febbraio, pertanto nei suddetti mesi utilizzeremo altri parametri per mostrare quanto farà freddo al suolo, mentre per adesso va ancora bene: più la quota di geopotenziale è alta e più fa caldo al suolo, più è bassa più fa freddo. Ma attenzione, poiché tali cartine non mostrano l’eventuale copertura nuvolosa, né le precipitazioni, pertanto tali parametri sono molto concordi se il cielo è sereno, mentre in caso di irruzione fredda le temperature al suolo generalmente si abbassano di più rispetto al geopotenziale in quota.
Quindi, quando ci sono i ribaltoni meteo nella stagione estiva e in parte quella autunnale, bisogna stare molto attenti perché le temperature al suolo calano drasticamente rispetto a quella in quota.