Quando si guardano i modelli matematici di previsione, cercano di cogliere le tendenze meteo, lo si fa per passione o per lavoro. Magari per entrambi i motivi.
Ma se si pensa di avere la risposta a tutto, specie quando si scruta il lungo termine, si perde il contatto con la realtà. Per avere maggiori opportunità di far centro, quando si superano i 7 giorni, si devono cercare altri elementi e quegli elementi vengono dallo studio di complesse dinamiche atmosferiche e di quelli che in gergo prendono il nome di “indici (pattern) climatici”.
Ora, lo sappiamo, quel che sta accadendo ai vari livelli dell’atmosfera è quanto mai interessante. C’è un Vortice Polare indiavolato, presto non dovrebbe esserci più. Le iniezioni d’aria calda dai bassi strati lo stanno destrutturando e lo porteranno alla rottura. Cosa accadrà poi? Non è ancora dato saperlo, diciamo che la dinamica è esplosiva e potrebbe determinare forti condizionamenti invernali da qui a fine marzo.
Dinamiche di tal tipo sono esplosive perché si propagano come un fulmine verso i bassi strati, verso i livelli inferiori dell’atmosfera. Ecco quindi che non capiamo l’umoralità di chi un giorno gioisce e il giorno dopo si getta nello sconforto prendendosela con tutto e con tutti perché i modelli matematici di previsione non hanno riproposto lo stesso scenario a 300 ore. Ma come si può pretendere un qualcosa del genere? Scusateci ma non lo capiremo mai.
Così come non capiremo mai tutti quei pseudo-esperti che criticano ma che non sono mai in grado di prendere una posizione limitandosi al compitino previsionale dei 2-3 giorni. Poi, quando qualcosa avviene, allora tutti pronti a salire sul carro dei vincitori.
Fortuna che c’è la meteo, fortuna che si possono analizzare le dinamiche a lungo termine ed emozionarsi per questa o quella dinamica. Perché la meteorologia, checché se ne dica, fin da bimbi vuol dire anche sognare, immaginare… ed allora, fantasticare sulla base di questo o quel modello non è sbagliato, poi se ci sono i ribaltoni ben vengano. Vuol dire che qualcosa non è ancora prevedibile o riconducibile a schemi predefiniti.