Direte voi, che c’entra tutto questo con i cicloni tropicali? Beh, in uno studio pubblicato recentemente un gruppo di ricercatori (del Dipartimento di Meteorologia dell’Università di Stoccolma) ha scoperto un incremento dell’attività ciclonica tropicale nei periodi climatici più caldi del passato (soprattutto nell’Olocene). E tale riscaldamento è coinciso con un rinverdimento del Sahel.
Circa 6000 anni fa questa fascia desertica fu caratterizzata da un rinverdimento con conseguente riduzione nell’emissione di polveri. Tali cambiamenti condussero a una maggiore insolazione estiva su tutto l’emisfero settentrionale e un’attività monsonica superiori alla media. Tutti gli studi precedenti studiavano la correlazione tra cicloni tropicali e le variazioni della radiazione solare, ma non consideravano un motore climatico così importante come quello del Sahara.
“I nostri risultati mostrano che un rinverdimento del Sahara, con riduzione delle emissioni di polvere, innescherebbe condizioni più favorevoli per lo sviluppo dei cicloni tropicali”, dice Francesco S.R. Pausata, ricercatore presso il Dipartimento di Meteorologia dell’Università di Stoccolma. L’ecocompatibilità del Sahara rafforza il monsone dell’Africa occidentale, che a sua volta innesca un cambiamento nella circolazione atmosferica su tutta la fascia tropicale. Ovviamente ciò si ripercuote sull’attività dei cicloni.
L’articolo è stato pubblicato sulla rivista scientifica PNAS.