I 128 °F (53,3 °C) registrati il 18 luglio nella Death Valley, in California (si veda www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20568) hanno fatto gridare al quasi record del mondo. Ciò in riferimento al fatto che, il 7 luglio 2007, sempre nella Death Valley si erano raggiunti i 129 °F (53,9 °C), temperatura da alcuni considerata il vero limite planetario del caldo.
A livello ufficiale tuttavia, è riconosciuto il 57,7 °C raggiunto nell’oasi libica di Al-Aziziyah (o El Azizia, 32°32′ N, 13°35′ E, 158 m, 55 km a sud est di Tripoli) il 13 settembre 1922 (a), valore su cui alcuni critici hanno espresso dei dubbi. Analoghe perplessità anche per il dato che si raggiunse, nel 1913, a Greenland Ranch, nella Death Valley: 134 °F (56,7 °C). Ma anche a voler cancellare questi due valori, prima di affermare che la temperatura del 2007 sia l’estremo della Terra occorre considerare la seguente tabella, riferita a quell’estate del 1913 a Greenland Ranch:
7 luglio 127 °F (52,8 °C)
8 luglio 128 °F (53,3 °C)
9 luglio 129 °F (53,9 °C)
10 luglio 134 °F (56,7 °C)
11 luglio 129 °F (53,9 °C)
12 luglio 130 °F (54,4 °C)
13 luglio 131 °F (55,0 °C)
In un trend di crescita dei valori, quello del 10 luglio pare, in effetti, anomalo; tuttavia, nei giorni seguenti, la temperatura continua ad ascendere e ci sono ben due dati (il 12 e il 13 luglio) che superano i 129 °F. Se dunque si volessero cancellare i 57,7 °C di El Azizyah e i 56,7 °C di Greenland Ranch, rimarrebbe pur sempre il 55,0 °C, ancora di Greenland Ranch.
Va aggiunto che i 129 °F, sempre a Greenland Ranch, furono toccati pure il 18 luglio 1960. Analogo valore (129 °F), infine, per il record di Tirat Tsvi, in Israele, misurato il 21 giugno 1942.
Nota
(a) Così il National Climate Data Center della NOAA. Il dato è contenuto nel registro delle osservazioni tenute dal Regio ufficio centrale di meteorologia e geodinamica di Roma, dove però non compaiono informazioni relative alla disposizione del termometro.