Il grande caldo raggiunge livelli eccezionali in Siberia. Per la prima volta la città di Verkhoyansk, posta sulla Sacha Jacuzia, al di sopra del circolo polare artico e considerata fra la località più fredde di tutta la Siberia, raggiunge la temperatura di 38°C.
E’ stato così battuto il precedente record di 37.3°C del 25 luglio 1988, finora considerata la più alta temperatura raggiunta nelle regioni polari. A far impennare la temperatura in modo così straordinario un promontorio anticiclonico che ha ulteriormente surriscaldato aria già particolarmente rovente e secca.
A conferma dell’eccezionalità dell’evento, vale la pena evidenziare che temperature del genere normalmente si registrano nel mese di luglio e non a giugno, sebbene in coincidenza dell’estate astronomica. Il record precedente per giugno risaliva al 1990 ed era di 34 gradi. E’ stato quindi stracciato.
La Siberia sta vivendo una grande anomalia calda persistente negli ultimi mesi e quindi tale record non sorprende troppo in questo quadro di caldo così estremo. In questi prossimi giorni sono attese ancora temperatura molto alte, fino a 20 gradi sopra le medie stagionali.
Generalmente gli episodi di caldo intenso estivo non così rari nel cuore della taiga siberiana, anche se si alternano a vigorose rinfrescate. Oltre alla Siberia, il caldo è notevole anche sulle zone della Russia Europea e sul Baltico, dove negli ultimi giorni si sono facilmente superati i 30 gradi.
Il caldo estremo in Siberia si accoompagnata anche a disastri ambientali. Le acque del fiume Ambarnaya e del suo affluente Daldykan diventate completamente rosse a causa dello sversamento di 20mila tonnellate di gasolio fuoriuscite da un serbatoio nei pressi della città di Norisk.
Questo è stato il più grave disastro ambientale mai avvenuto in Siberia oltre il circolo polare artico e per il quale la Russia ha dichiarato lo stato di emergenza. Sono state avviate indagini per risalire alle cause di questo sversamento.
Inquietante risulta essere la natura di questo incidente, non un errore nella costruzione della cisterna ma lo scioglimento dello strato di permafrost su cui era costruito il serbatoio. Ricordiamo che lo scioglimento del permafrost è inarrestabile ed è una delle grandi conseguenze del riscaldamento globale.