E’ vero, farà caldo. Ne parlano un po’ tutti, si parla dei 40°C imminenti ma soprattutto di un trend meteo climatico che sembra non avere la minima intenzione di cambiare.
Le speranze verso un altro tipo di struttura anticiclonica sono venute meno ai primi di giugno. Speravamo, come molti di voi, potesse trattarsi dell’Alta delle Azzorre invece no. Dobbiamo, come si suol dire, fare bel viso a cattivo gioco. In quest’ottica non ci stupiscono neppure le ultimissime emissioni dei modelli matematici di previsione. Proiezioni orientate, ahi noi, verso la persistenza dell’Alta Subtropicale.
C’è però qualche piccola speranza. La speranza che possano esserci degli intervalli, che qualche spiffero d’aria fresca riesca a far breccia all’interno dell’Alta Pressione. Lo scriviamo perché le mappe di previsione lo lasciano intendere e se così fosse potrebbe sorgere un altro problema: quello dei temporali.
Un problema non tanto per il refrigerio – sarebbe ben gradito – quanto per l’eventuale intensità dei fenomeni. Col caldo africano non si scherza e ne stiamo avendo svariati esempi. Al minimo accenno di caldo si scatena il finimondo, magari non da noi ma appena attraversate le Alpi è da giorni che i temporali stanno balzando agli onori della cronaca.
Dobbiamo riportarvi anche qualche altro elemento di riflessione, ovvero la possibilità che spifferi d’aria fresca un po’ più consistenti possano facilitare l’isolamento di una goccia fredda in quota. Ipotesi, anche questa, intravista in non poche emissioni modellistiche e si starebbe parlando del periodo a cavallo del 20 giugno.
Crediamo, dovendo darvi la nostra opinione, che non sia un’ipotesi campata in aria. In Europa permarrebbero aree cicloniche foriere di maltempo, a riprova che l’atmosfera non è del tutto orientata verso la piena Estate.
Per poter stilare una previsione degna di tal nome occorrerà attendere qualche giorno, qualche giorno durante il quale ne vedremo sicuramente delle belle nel senso che i modelli matematici di previsione continueranno a cambiare le carte in tavola. Pur consci, giusto dirlo, che l’ipotesi prevalente sarà sempre e comunque quella dell’Alta Pressione del nord Africa.